2 novembre 2009

Gelatina di melagrana

Un paio di anni fa, il mio melograno si è riempito di frutti, buonissimi e dolcissimi: mangiarli tutti era impossibile e le ricette come la faraona al melograno impiegano solo una misera quantità di frutto. La mia amica Annamaria, esperta cuoca, mi ha consigliato di provare con la marmellata: era il mio primo esperimento e tutto sommato non è andato così male.

Il sapore è davvero speciale, dolce e profumato. L'unico difetto era la consistenza: forse per una bollitura troppo prolungata, la marmellata ha preso la consistenza del caramello, per tirarla fuori dal vasetto bisognava metterla a bagnomaria per un bel po'! Leggendo il blog di Nuvoletta ho scoperto che è tipico della melagrana passare dallo stato liquido alla caramella in 2 secondi: lei è contraria alla pectina, quindi ha ovviato al problema aggiungendo una mela. Io ho imparato dal nonno e dallo zio, affezionati a questa invenzione, e ho usato la mia solita busta di Frutta*pec 2:1, che permette di usare mezza dose di zucchero.
Apollo mi ha dato una mano a sgranare i frutti, quest'anno saccheggiati dal suo albero dato che il mio ha dato solo una melagrana striminzita.

Raggiunto il chilo abbondante, ho messo i granini in una padella e li ho fatti ammorbidire: quindi li ho passati nel passaverdura per togliere i semi. Il succo ottenuto era - incredibile!- della quantità esatta prevista dalla ricetta della pectina. Aggiunti zucchero e pectina, ho portato a ebollizione e fatto addensare per 3 minuti: la prima prova del piattino non era soddisfacente, quindi ho proseguito la cottura per altri 5 minuti. Sembrava pronta, così ho versato la gelatina nei vasetti.
Purtroppo il giorno dopo era ancora liquida, sgrunt! Memore delle esperienze estive con l'anguria, ho svuotato i vasetti in pentola e fatto bollire la gelatina ancora per qualche minuto: questa volta è venuta perfetta.
Peccato che con tutto il lavoro di sbucciatura, prima cottura, passaverdura, seconda cottura, invasettatura, terza cottura, ne abbia ricavato due dico due miseri vasetti! Sono indecisa se ritentare l'esperienza - Apollo ha ancora una bel po' di frutti da smaltire - usando la pectina 1:1 (un chilo di zucchero per un chilo di frutta), in modo da avere un po' di materia prima in più, o se accontentarmi dei due vasetti e custodirli gelosamente.

2 responsi:

aerie ha detto...

E la foto dei vasetti?
Avranno un bellissimo colore!

Anonimo ha detto...

confermo: non frutta un cavolo!!! io l'ho fatta 3 volte per averne una scorta discreta e custodisco gelosamente i miei vasetti!!!

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