Io le ho sempre chiamate frittelle, ma sfogliando i libri di cucina ho scoperto si chiamerebbero "bignè fritti" - come dice il saggio, Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo. Gnam!
La preparazione è simile a quella dei bignè al forno: si fa bollire 150 ml di acqua con 60 g di burro e 2 cucchiai di zucchero, quindi si butta, in un colpo solo, 150 g di farina. Mescolando energicamente, si ottiene una pasta che si stacca dalle pareti della pentola: a questo punti si toglie dal fuoco e si lascia intiepidire. Infine, si aggiungono 3 uova intere, uno alla volta, mescolando bene fino a far amalgamare completamente.
Ora si può procedere con la frittura, in olio ben caldo: con due cucchiaini si versano nell'olio piccole porzioni di pastella, cercando di dar loro una forma regolare - non è facilissimo come sembra. Quando la parte immersa nell'olio è ben dorata, si girano le frittelle e si lasciano cuocere fino ad avere un colorito uniforme, poi si tolgono dall'olio e si mettono ad asciugare su un foglio di carta assorbente.
Per il ripieno si può usare crema pasticcera, zabajone o nutella: io ho fatto uno zabajone con 2 uova che neanche in pasticceria...
E questo è il risultato:
BUON MARTEDÌ GRASSO A TUTTI!
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2 mesi fa
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