Ieri il mio Apollo mi faceva notare come nel giro di due post mi fossi contraddetta in modo molto evidente: da una parte descrivevo il mio malessere e la mia incapacità ad uscirne, dall'altra dichiaravo con fermezza che preferisco prendere in mano le redini della situazione piuttosto che andare a cercarne le cause ravanando nel mio inconscio.
Se lui fosse donna, saprebbe che una volta al mese arrivano le paturnie e che non c'è Moment che tenga: il dott. Freud la chiamava l'invidia del pene, io la dico sfiga. Preferirei senza dubbio - e non me ne vogliano a male le mie colleghe che si trovano in tale situazione - essere colta da dolori a pancia/schiena/testa/e chi più ne ha, più ne metta. Tanto con una pastiglia e un po' di letto si sistema tutto. Invece le paturnie te le devi ciucciare - e a quanto pare il Prozac non fa effetto.
Il lato positivo è che 1. si possono prevedere con un discreto margine di successo e 2. che durano al massimo un paio di giorni. Chiusa la parentesi ginecologica.
Ammetto, però, di essere una contraddizione ambulante: la coerenza mi annoia, è troppo facile, troppo sicura.
Mi sento in continuo cambiamento per potermi fossilizzare su un modo di pensare univoco. Faccio fatica imbrigliare i miei pensieri in canali precostituiti, a decidere in base a regole stabilite da me stessa. Per tutta la vita siamo costretti a comportarci secondo legge, educazione, rispetto altrui: lo trovo giusto, altrimenti la società collasserebbe su sé stessa. Ma per quanto riguarda la mia vita personale, il mio essere quella che sono, decido io. Non è tutto bianco o tutto nero, c'è anche il viola, in tutte le sue sfumature. La mia vela segue il vento delle mie emozioni, che soffia in direzioni sempre diverse e imprevedibili. Ho sempre fuggito chi cercava di inquadrarmi in uno schema, chi pretendeva di conoscermi a priori, "perché ho capito come sei".
L'esperienza più esaltante della vita credo sia riuscire a stupirsi di sé stessi: io lo adoro. e mi auguro di non smettere mai.
100 anni di radio
1 mese fa
1 responsi:
A scoppio ritardato mi auto-commento.
La coerenza è l'ultimo rifugio di chi manca di fantasia.
- Oscar Wilde, per mano di Gyles Brandreth in Oscar Wilde e i delitti a lume di candela.
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