18 aprile 2008

Esperimenti culinari vari

Due estati fa, il mio melograno era carico di frutti all'inverosimile: così tanti e così enormi non li aveva mai fatti, e temo che la cosa non si ripeterà tanto presto. La melagrana non è un frutto semplicissimo, e dà anche poche soddisfazioni a mangiarla: tutti quei semini, incastrati nella loro buccia, che per sentirne il sapore devi mangiarne cinque alla volta. Ti ci vuole mezz'ora per estirpare il commestibile e intanto la voglia di frutta ti è pure passata. Quell'anno, forse proprio per il numero eccezionale di frutti, il gusto non era il massimo: un po' asprognolo, che dopo un po' facevi fatica a muovere le labbra. La mia amica bibliotecaria è una grande amante della cucina, così ho chiesto a lei come utilizzare tutte quelle melagrane: mi ha consigliato la faraona farcita - peccato che per consumare tutti i frutti averi dovuto sterminare un pollaio intero. "Altrimenti fai la marmellata." -Marmellata di melagrana? :-O
Era la prima volta che mi cimentavo con una marmellata, e il risultato non è stato poi così male. Se fosse passato qualcuno durante la preparazione, avrebbe scambiato mamy e me per due pazze assassine, tanto avevamo le mani rosse di melagrana! Sono stata un po' delusa dalla quantità effettiva di marmellata: con 15 frutti ho riempito un vasetto e mezzo :-( Però era buonissima, molto dolce, dal sapore un po' insolito. Il guaio è stato che, non sapendo con precisione quanto avrei dovuto cuocere la marmellata, l'ho cotta un po' troppo: il mezzo vasetto, consumato subito, non ha dato troppi problemi, mentre quello intero, a distanza di un anno e mezzo, è diventato simile al caramello. Di spalmarlo sul pane non se ne parlava nemmeno, di fare una crostata non ne avevo molta voglia, così ho spulciato qualche blog culinario e ho trovato questa ricetta.
Io e la pasta frolla non andiamo molto d'accordo: credo sia colpa del ripiano della cucina, in laminato, che rende impossibile stendere la pasta. Farò una spedizione dalla nonna, per "fregarle" la tavola di legno che usava per le tagliatelle... Nel frattempo, sono costretta a fare quello che considero un sacrilegio, ma come si dice, di necessità virtù. Prendo la palla di frolla, la metto al centro dello stampo e la tiro a mano: il risultato è che in certi punti ha spessori da cm, mentre in altri si riduce a un velo. Ho modificato un po' la ricetta citata, dato che avevo meno ricotta di quella prevista: ho aggiunto uno yogurt e anche le chiare avanzate, montate a neve. Anziché una crema tipo cheese-cake, è venuta una cosa spumosa e soffice. La marmellata di melagrane forse è un po' troppo dolce, già al primo boccone senti le carie che avanzano... Nel complesso, però, sono soddisfatta e credo che tra un po' la ripeterò, più fedele alla ricetta originale.
Postilla: mi vien da ridere a vedermi cambiare le ricette...fino a qualche anno fa ero ligia ligia, non sgarravo di un grammo. La mia amica Marta mi prendeva in giro, anche perché lei è abituata ad andare ad occhio: io sono cresciuta in una famiglia dove il sale della pasta si misura a cucchiaini e dove "se lo dice la ricetta va bene". Un po' di fantasia, no eh? Un po' per osmosi dall'amica, un po' per coraggio dato ad esperimenti partiti male ma molto ben riusciti, ora vado "a sentimento" più che a bilancia: e mi diverto molto di più :-)

1 responsi:

Anonimo ha detto...

Innanzitutto la melagrana da una grandissima soddisfazione! Mi piace tantissimo tirare fuori i suoi semetti rossi uno a uno con calma. Vederli ancora più rossi trapassati dalla luce del sole.
Un frutto gustosissimo che puoi mangiare in 1 ora.
magari dopo cena, o dopo un pranzo di sabato o di domenica, rimanendo all'ombra di un albero a mangiarlo in tranquillità riuscendo a succhiare il succo acerbo di ogni seme.
E queste non sono soddisfazioni???

La tua torta era strabuona! E la pesantezza delle chiare d'uovo poi non l'ho sentita. Anzi.... ho corso più dei garuli ventenni!!!
Ma forse anche perché io SO come correre, loro ancora no. ;-)
Ma la prossima volta le chiare d'uovo meglio se le lasci nell'uovo!
SMACK

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