3 luglio 2008

Chiamate la neuro!

Ai bei tempi del collegio mi sono divertita un sacco con la combriccola della "Bisca": Chiaretta, Annuccia, Margy e la sottoscritta. Bisca perché abbiamo iniziato a frequentarci nelle sere primaverili, giocando a scala 40: ho trovato degne avversarie, che mi davano un bel po' di filo da torcere.
Passata l'estate, con l'inizio dei freddi di novembre, la "Bisca" si è trasformata in filò, nella super-stanza mia e di Annuccia: super perché era davvero grande, con il vantaggio di non avere nessuno né di fianco, né sotto. Uguale, chiacchiere fino a notte fonda, farcite di rhum e un sacco di risate.
L'argomento principe delle nostre nottate in bianco era, ovviamente, la specie maschile, con tutti i dubbi, i dilemmi e le speranze di noi giovani ventenni. Per sdrammatizzare le nostre vicissitudini, ci siamo trovate ad adottare "i criceti nel cervello", che nella teoria possono assomigliare al concetto dell'"omino nel cervello" del Grande Bordello.
Ognuno di noi nel cervello ha un criceto, che di norma gira sulla sua ruota: in casi particolari, il criceto gira sopra la ruota, in altri dorme, in altri ancora fa le capriole, a seconda della fantasia perversa di chi se lo immagina. Qualcuno non ha un criceto: un amico di Chiaretta diceva di avere un gerbillo della mongolia, io invece ho preferito un porcellino d'India (quand'ero piccola, mia cugina ne aveva uno che scorrazzava in giardino e mi faceva ridere il suo verso gorgogliante). Per le mie uscite assurde e demenziali, dicevamo che il mio Porcellino si facesse di acidi: così l'abbiamo battezzato Ozzy, come Osbourne.

Oggi sono stata all'Ikea con la mia amica Amel, che ha trovato un cestone piendo di topolini di pelouche: nel cestone a fianco c'erano proprio dei porcellini d'India e ho ripensato ai bei tempi della "Bisca". Ora Ozzy è sul mio letto, a far compagnia all'Efelante lilla.
Saluta tutti, Ozzy!

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