Al liceo avevo un'amica di penna di New Orleans, Zuleika, che un bel giorno mi chiese quando da noi si festeggia il Ringraziamento: evidentemente era convinta che in tutto il mondo ci fosse una festività dedicata al rendere grazie per l'anno trascorso, la famiglia, gli amici, la casa... Ho avuto l'impressione che fosse rimasta un po' male dal mio diniego: in fondo, i motivi per dire grazie li abbiamo eccome, ma credo ce ne dimentichamo un po' troppo spesso.
Lo scorso giovedì, nella mia famiglia ne abbiamo avuta l'occasione, grazie al nostro "fratello adottivo" Greg: è un amico di mio fratello, che un po' alla volta è entrato a far parte della famiglia, tanto da festeggiare con noi Natale e Pasqua, talvolta con morosa al seguito, e da essere incluso nei pranzi di famiglia, quelli con tutti i parenti a completo.
L'idea di festeggiare il Thanksgiving con noi è venuta proprio a Greg: di solito tornava a casa per questa ricorrenza, ma quest'anno non è riuscito a farlo. Si è offerto di preparare la cena tipica a base di tacchino, assicurando al papy che i tacchini americani non hanno niente a che spartire con quelli italiani.
Io mi sono offerta di preparare la tradizionale apple pie - sarebbe stata meglio la pumpkin pie, ma qui la zucca è deprecata...
Verso le sette sono andata a prendere Greg: ho conosciuto di persona i suoi chiuwawa: più che cani sono topi, ma sono divertentissimi! E sono comodi, li puoi prendere in braccio e portare dove vuoi, cosa che con le mie bestie non è proprio possibile fare... :-P
Nel forno grande il doppio del mio c'era un tacchino gigante con un termometro ficcato in una costola: di solito questi attrezzi li ho visti solo nei film, piantati tra le costole di esseri di altro genere (vedi il remake di Delitto perfetto). Non appena l'animale ha raggiunto la cottura ottimale, abbiamo caricato la macchina di pentole e padelle e siamo corsi a casa per gli ultimi ritocchi.
Prima di partire, avevo preparato la tavola per 5: noi 4 e Greg. Al nostro arrivo, c'erano altri 2 posti per i miei cugini: nel frattempo è arrivato Apollo, che non aveva mai visto un tacchino intero cotto e prima ancora che accettasse l'invito a fermarsi, mamy aveva già preparato un posto per lui. Queste sono le cene che mi piacciono, senza troppi complimenti, con i posti che si moltiplicano e lo spazio che non sembra mai troppo stretto.
Una volta portati in tavola tutti i piatti che Greg aveva preparato, non c'era nemmeno un cm2 libero: tacchino, sugo, farcitura, salsa di cranberries (nome intraducibile in italiano), pasticcio di fagiolini e cipolla...!
Prima di dare sfogo alla nostra fame, Greg ci ha spiegato il senso di questa festa, quando è nata e cosa si ricorda: quando i padri pellegrini arrivarono in America, non conoscevano le piante e gli animali della zona e il primo inverno fu molto duro. Ma con l'aiuto dei nativi, impararono a coltivare la terra e i suoi frutti, così venne istituito un giono di festa nazionale per ringraziare del raccolto. A questa festa vennero invitati anche i nativi per ringraziarli del loro aiuto. Oggi è un'occasione per stare in famiglia, mangiare fino a scoppiare e guardare il football. Prima del pasto, è tradizione rivolgere una preghiera di ringraziamento a Dio: abbiamo lasciato questo onore a Greg. Quando ha ringraziato anche noi, "la sua famiglia italiana", mi sono commossa.
Immagino non debba essere facile mollare casa e famiglia per vivere dall'altra parte del mondo e sono contenta che qui abbia trovato un posto da chiamare "casa".
Il tacchino era davvero gorgeous, non ho parole: mio cugino ci ha fatto ridere come matti perché si è subito servito di un pezzo gigantesco, e poi ha fatto non solo il bis, ma pure il ter!
Mamy era contenta, non so se perché per una volta non ha dovuto cucinare o perché eravamo in sei "figli", quelli che lei aveva in mente quando si è sposata...
L'unica assente era la Molly, che non sopporta mia cugina e se potesse le darebbe un bel morsicotto :-P
La mia torta è stata apprezzata: avevo paura non fosse all'altezza, anche perché era la prima volta che la facevo. In settimana dovrei ripeterla, a grande richiesta, quindi seguiranno foto e ricetta ;-)
Il giorno dopo, la mia gastrite mi ha fatto vedere i sorci verdi, ma ne valeva la pena! Gran mangiata a parte, è stata una serata speciale: non capita spesso di essere così tanti durante la settimana, con un clima così rilassato e festaiolo. Dovremmo farlo più spesso...magari premunendoci di una lavastoviglie!
100 anni di radio
1 mese fa
1 responsi:
La tua castrite, il mio stomaco la mattina e il pomeriggio dopo.... ehi, che credete, si è mangiato davvero di qualità! Altissima qualità!!!! Per una volta la cucina italiana cede il passo!
Per la prossima volta, tieni una carega anche per me e avvisami che porto una bottiglia buona (non che quella di giovedì non lo fosse!).
Non ho capito se è la Molly che darebbe un morsicotto a tua cugina o viceversa...
PS: 6 figli... ecco da dove viene questo desiderio!!!
Bhè tua mamma, il mio dottore, mi ha praticamente dato le ricette per crescere...
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