12 settembre 2009

Vampiri&C: note sparse

In questo excursus di letteratura vampiresca mancano ancora all'appello diversi romanzi, alcuni letti, altri non ancora e che forse non leggerò proprio: non è un elenco esaustivo, sono solo quelli che mi vengono in mente.

• "Io sono leggenda", di Richard Matheson: ho visto il film tratto dal romanzo e ho l'impressione che si tratti di una storia di zombie più che di vampiri. Racconto dell'orrore contemporaneo, non ha nulla dei tradizionali succhiasangue, se non il morso contagioso: il film non è stato una buona pubblicità, non credo leggerò il romanzo.
• "L'ultimo vampiro" e seguenti, di Christopher Pike: autore americano che scriver per ragazzi e giovanissimi, ha al suo attivo dei thriller impressionanti anche per un adulto, tra tutti "Monster", che mi ha fatto tremare fino all'ultima pagina. La protagonista dei romanzi in questione è una vampira che si è prefissata lo scopo di distruggere la propria razza: nonostante siano libriccini di un centinaio di pagine, li ho trovati ben scritti e avvincenti.
• "VampIRUS", di Scott Westerfeld: il vampirismo è un virus che infetta il mondo contemporaneo. Nella mia lista dei desideri, spero di scriverne presto.
• "Lasciami entrare", di John_Ajvide_Lindqvist: più che un racconto di vampiri è un romanzo di iniziazione all'età adulta e di amicizia. Cupo e spaventoso in alcuni punti, triste e realistico fino alla fine: nonostante ciò, lo consiglio di cuore.
• "Il discepolo", di Elizabeth Kostova: spaventoso romanzo ispirato al capolavoro della letteratura del genere, Dracula. Una caccia tra archivi e biblioteche, tra il Nuovo e il Vecchio continente, tiene il lettore col fiato sospeso fino all'ultima parola.
• "Evernight", di Claudia Grey: sembra riscuotere un discreto successo tra i giovanissimi, ma mi sembra una brutta copia di Twilight. Non mi attira.
• "Il diario del vampiro", di Lisa J. Smith: idem come sopra.
• "Un luogo incerto", di Fred Vargas: fa parte della serie dedicata al commissario Adamsberg, con uno sfondo vampiresco che lo rende diverso dai romanzi precedenti. Un'indagine partita da Londra e proseguita a Parigi porta il commissario alla ricerca delle origini dell'assassino, legato alle vecchie superstizioni del balcanico upìr. I vampiri non sono una presenza fisica, ma aleggiano inquietanti lungo tutta la trama.

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