La mia amica E. mi ha fatto una testa così sul bel Filippo Timi, attore a me sconosciuto finché lei non me ne ha parlato, entusiasta.
Conosciuto a una rappresentazione teatrale, E. è pure riuscita a parlargli seriamente, non è la classica fan che sbava e che fa gli occhi da triglia: e lui si è mostrato disponibile e interessato, così la fanciulla era cotta a puntino ;-)
Dato che lo spettacolo sarebbe stato rappresentato anche a Vicenza, ho attrezzato il mio antro degli ospiti e mi sono recata a teatro totalmente inconsapevole di ciò che mi sarei dovuta aspettare: bastava l'entusiasmo di E. per non vedere l'ora di assistere alla rappresentazione.
La sceneggiatura è stata scritta da Timi stesso e Stefania De Santis: è una rilettura dell'Amleto in chiave decisamente surreale.
Brani intensi e tragici vengono alleggeriti da sprazzi di follia assoluta, come la (bravissima) pseudo-Marilyn in attesa dell'Oscar, o il fantasma del padre di Amleto in gonnella: un'ora e mezza senza intervallo scorre veloce tra una risata e l'altra.
Alla fine dello spettacolo non poteva mancare l'appostamento in attesa degli artisti - ok, dell'artista: Filippo, bello e tenebroso, con un vocione da do di petto, ha avuto un sorriso e una parola per tutti. Difficile non farsi conquistare da una persona che ti saluta come se fossi un vecchio amico che non vede da tempo.
Soddisfatta l'amica che teneva molto a rivedere il suo idolo, siamo andate a spasso per una Vicenza deserta: tutti i locali carini erano chiusi, così abbiamo ripiegato verso la macchina per una cioccolata calda casalinga. Lungo il tragitto siamo però incappate nell'unico locale aperto del centro: ci accomodiamo e tratteniamo una risata, la compagnia del tavolo a fianco era proprio il gruppo di attori appena lasciati a teatro. Un po' per orgoglio, un po' per tirarcela, siamo rimaste a chiacchierare tra noi due, finché i camerieri non ci hanno buttati tutti fuori. Un "buonanotte" al volo, e siamo tornate a casa: per i vicentini ormai è troppo tardi, ma avviso gli altri lettori di tener d'occhio le tappe dello spettacolo, ne vale davvero la pena.
100 anni di radio
1 mese fa
0 responsi:
Posta un commento