7 aprile 2010

Diario di tesi - Giorno 15

(Urca, già al giorno 15 e non ho combinato praticamente nulla...)
Come si suol dire, domani si comincia a bomba: incontro col bibliotecario del museo, che spero mi svelerà tutti i retroscena della mostra che dovrò studiare.
Personaggio inquietante, molto più degli altri bibliotecari che ho conosciuto, forse perché estremamente formale e compìto: ogni volta che devo parlargli mi viene l'ansia. Il bello è che dovrò parlargli molte volte.
Il suo ufficio è grande quanto una scatola da scarpe, arredata però con mobili d'epoca: scartoffie d'ogni genere coprono qualsiasi superficie disponibile. In un angolo se ne stanno negletti i poster della "mia" mostra, che il signor bibliotecario non vede l'ora di sbolognarmi.
Flemmatico, gestualità affettata, le labbra che spesso si stringono nella classica posa spremuta di limone concentrata, come usano fare le persone che si vogliono mostrare di cultura raffinata e superiore all'interlocutore: mi dà del lei, con un tono che però sento un po' irrisorio più che rispettoso. Afferma di essere assolutamente disponibile - quanto lo sarebbe all'idea di farsi chiudere in una scatola piena di ragni.
Il mio relatore mi ha consigliato di mantenere un atteggiamento molto formale nei suoi confronti, perché lo conosce e sa che ci tiene. Come se io, appena conosciutolo, lo salutassi con un "bella lì, amico, dammi il cinque! Yeah!". Lo so che ho la faccia da sbarbatella, ma mi sembra di essere sempre stata un modello di buona educazione, a partire proprio dal mio relatore.
A questo idilliaco quadretto si aggiunge un problema non da poco: al mio primo colloquio con la direttrice del museo, le ho portato un tris di piantine, assicurate anche per chi non ha il pollice verde; per ringraziare la direttrice amministrativa che mi ha aiutato per un esame, le ho offerto un mazzo di fiori alla Van Gogh (iris e girasoli: ha detto che non avrei assolutamente dovuto disturbarmi, e la tentazione di prenderla in parola e portarmi a casa i fiori è stata molto forte. La mia antipatia per i fiori recisi sottolinea che il mazzo era meraviglioso).
Certo che al bibliotecario non posso portare delle rose...e nemmeno dei cioccolatini. Cosa diavolo si regala a un uomo con cui si è in rapporti *molto* formali?

Devo andare a ripescare il mio buon manuale "Il saper vivere di Donna Letizia":
scherzo tanto, ma ce l'ho davvero.

4 responsi:

Demart ha detto...

Portagli un disco di DJ Francesco: così lo saluti facendo "bella di padella"!

Avstron ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Avstron ha detto...

Alla fine com'è andata?
(avevo lasciato un messaggio prima ma mi sono resa conto che era già passato)

Pythia ha detto...

Sto preparando il degno seguito di questo post, non posso tralasciare il resoconto di una mattina in archivio ;-)

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