13 aprile 2010

Diario di tesi - Giorno 21

Ovvero: perché diavolo non mi sono portata il pc in archivio?!?

Giovedì scorso mi reco all'appuntamento con il signor bibliotecario del Museo: che sarà anche tanto precisino e formale, ma se mi avesse detto un'ora anche approssimativa mi sarei risparmiata una levataccia - e sì che gliel'avevo pure chiesto. "Venga quando vuole", fantastico.
Mi presento alle otto e mezza, considerando che le biblioteche aprono alle otto: questa no, segue gli orari del museo. Poco male, ho approfittato della mezz'ora libera per un'altra commissione.
Varcata finalmente la porta del regno del bibliotecario, mi sono pure presa parole perché ero arrivata troppo presto: mai contenti, 'sti omeni!
- Desidera?
Come "Desidera?", se gli ho parlato cinque giorni fa, se sa benissimo di cosa mi sto occupando perché è lui che ha insisitito perché affrontassi questo argomento, se ha pure parlato col Relatore e gli ha detto di avere il materiale per me! Va bene:
- Per cortesia, vorrei se possibile consultare gli archivi relativi agli anni '70, sia per quanto riguarda i verbali delle Assemblee del consiglio direttivo, sia per le rassegne stampa.
- Eh, ma non so quanto troverò (che???), il suo professore è abituato bene (argh), per il periodo che interessa a lei non so quanto ci sia.
Il mio sorriso, da inizialmente sincero, iniziava a farsi sempre più ipocrita, col rischio che mi sfuggisse tra i denti una qualche maledizione: no, dico, ti chiamo, ti avviso, mi dici di venire il tal giorno così mi prepari il materiale, e poi mi dici che non sai cosa c'è???
Ok, manteniamo la calma, continuiamo a sorridere.
Per farla breve, sopo un quarto d'ora mi trovavo seduta a un tavolo (antico), su una sedia (antica) con tanto di imbottitura a molle, che se non stavo attenta rimbalzavo sul soffitto, in compagnia di un faldone di articoli di giornale in ordine casuale, due volumi di verbali d'annata e i maleddetti poster della mostra - che già sua maestà aveva cercato di spacciarmi nel suo studio per l'ennesima volta, ma che mi sono dovuta prendere per mano del collega, troppo gentile e premuroso per un rifiuto seppur garbato.
Inizio dai verbali e in cuor mio benedico la tecnologia: chiunque abbia trascritto i contenuti delle assemblee aveva una mano da far paura, tanto che ho temuto lo strabismo. Una scrittura inclinata verso destra che mancava poco che fosse direttamente orizzontale, con volute e occhielli che contribuivano a rendere ancor più illeggibile il tutto: e poi i miei colleghi si lamentano del dialetto veneziano del '500...
Non volendo far troppo la sborona, mi ero munita di taccuino e penna, lasciando a casa il mio fedele portatile: non immaginavo avrei dovuto trascrivere così tanto, un'altra pagina e mi sarebbero venuti i crampi. Man mano che proseguivo con il mio lavoro da amanuense, la mia scrittura si adeguava a quella dell'originale, prendendo la stessa bizzarra inclinazione: sentivo le pupille contorcersi nel tentativo di decifrare i documenti, e più di una volta mi sono dovuta soffermare su una parola decisamente illeggibile. Qualcuna è rimasta tale e nei miei appunti si trovano tre bei punti di domanda consecutivi, con sottintesa maledizione allo scrivano.
Conclusi i verbali, mi sono dedicata allo spulcio dei ritagli di giornale: ho osato chiedere, con molta discrezione e cortesia, delle fotocopie. Al mio sincero grazie, il bibliotecario bacchettone mi ha sorriso: mi sono commossa, giuro.
Mentre ero presa dalle mie letture, a turno il collega e la collega del bibliotecario se ne uscivano dal loro stanzone pieno di libri con un volume che forse le può interessare: sono rimasta davvero colpita da tanta disponibilità, che quasi mi dispiaceva ammettere che non era proprio quello che stavo cercando - difatti ho ringraziato e preso diligentemente nota dei titoli.
Per l'ora di pranzo ero di nuovo al sole, con una mano spossata dal troppo scrivere, gli occhi che ancora lacrimavano per l'improba lettura, e, sotto il braccio, un rotolo con i mefitici manifesti: siete contenti di esservene finalmente sbarazzati, eh?

2 responsi:

Gisella ha detto...

Sei davvero fortissima, non commento praticamente mai ma ti leggo sempre e mi prendo la pancia in mano dal ridere!!! Bravissima!Ciao alla prossima Gisella

Demart ha detto...

Ahahahah, ti sconsiglio di provocarmi su questo terreno sennò ti chiedo di aiutarmi a fare le trascrizioni dei documenti tardoantichi/medievali per la Scuola d'Archivio (ce li ho tutti sul computer, te ne mando qualcuno?) XD

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