26 ottobre 2010

Ma va' in Cile!

Da un po' di giorni mamy insisteva per parlarmi a quattr'occhi: venerdì, di ritorno da Venezia, la aspetto per mezz'ora a casa, mi decido a chiamarla e in conclusione mi tira pacco; domenica mi chiama d'urgenza per un problema col pc, io corro ma lei glissa. Stamattina finalmente mi intercetta a casa mia e la prende alla larga, cominciando dai nonni sconvolti (sic) dalla mise che ho scelto per la laurea - un abitino forse un po' corto per i loro standard ma di cui mi sono innamorata appena indossato, quasi fosse stato disegnato apposta per me. Incredibile ma vero, papy mi ha difesa, dichiarando che posso fare ciò che voglio.
Ed eccoci al nodo della faccenda: mia cugina diciassettenne è in Cile e ci resterà per un anno (che culo, eh! Quella volta i miei non mi hanno lasciato andare a Londra, che è praticamente dietro l'angolo, sgrunt.). Per Natale mia zia ha in programma un bel viaggetto: inizialmente altri due zii avevano detto che si sarebbero accodati, ma ora sembra che non vadano, per cui mia nonna sembra stia andando fuori di testa perché mia zia andrà da sola. No, e mia cugina come ci è andata? Vabbè. Soprattutto perché tutto il parentado considera il Cile come un paese sperduto del Quarto mondo, in culo ai lupi, e chissà cosa può succedere. Ripeto, per mia cugina minorenne non mi pare abbiano fatto tante storie. Mia madre, al seguito dei catastrofisti, sta cercando una baby sitter per mia zia: i nonni per ovvi motivi di età non possono andare, mamy è ancor più che perplessa e papy "non ne vuol sentir parlare" (non ho capito se fosse riferito a mia madre o a sé stesso: oddio, me l'immagino mio padre e mia zia insieme, si salvi chi può!). Quindi la successiva in lista è la sottoscritta. Cosa ci vado a fare in Cile, con mia zia, tra Natale e Capodanno, lasciando Apollo qui al freddo e al gelo solo mia madre lo sa. Soprattutto fa piacere che sia dato quasi per scontato che io, ora di Natale, sia ancora a spasso, grazie eh. Perché scarto a priori l'ipotesi che abbiano pensato che mi troverò un lavoro da sogno, dove mi lasciano fare tutte le ferie che voglio, appena assunta. Fantascienza.
Per carità, a caval donato non si guarda in bocca, ma se qualcuno ha quei due-tremila euro che gli avanzano mi farebbero comodo anche *senza* andare in Cile.

2 responsi:

Gisella ha detto...

Ciao, quanto mi mancavano i tuoi racconti famigliari....forse perchè alle spalle ho una famiglia comprensiva e altruista come la tua!!!!
Un abbraccio forte forte, per fortuna tu sei molto più sveglia di me!!!! Baci Gisella

Fosca ha detto...

Sì sì vai pure in Cile tu, che alle pulizie di casa poi ci penso io, mentre Hansi ne approfitta per svuotarti al cantina!!!! E pensare che dovrei anche essere in letargo... tzè.... PRRRRR!!!!

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