Su Faccialibro gira il link a questo articolo che avverte del ritiro del vaccino esavalente in numerosi Paesi del mondo. Io l'ho definito, in un commento, "terrorismo" e vi spiego perché.
Cominciamo dal titolo: "Pericolo esavalente: vaccino ritirato".
Negli ultimi anni le polemiche contro i vaccini sono aumentate, come conseguenza di una maggiore presa di coscienza dei genitori (bene) e di campagne allarmistiche poi smentite (male). Se ne leggono di tutti i colori, ma purtroppo a prendere piede sono le teorie complottistiche contro le case farmaceutiche che fanno soldi sulla nostra salute e contro lo Stato padre-padrone che per gli stessi soldi ci costringe a fare qualcosa di inutile se non pericoloso. Si leggono blog in cui mamme ribelli al "si deve/si fa così" proclamano che i propri figli non vaccinati stanno benissimo, che rispetto a quelli vaccinati si ammalano di meno, trovando connessioni non provate con la scelta di non vaccinare.
Il risultato è che la preoccupazione nei confronti dei vaccini pediatrici aumenta, come la diffidenza verso le istituzioni, che dovremmo supporre tese al nostro bene. Se questo è uno sprone a una maggiore coscienza, mi sta bene, ma vedo che ahimé non è così, perché a prevalere è la paura e la fiducia in persone non competenti.
Il titolo dell'articolo è fuorviante, perché il lettore capisce che *tutti i vaccini esavalenti* sono pericolosi e quindi sono stati ritirati. Falso.
Proseguo con la lettura: "Messaggio urgente per tutti i genitori che in questi giorni pensano di vaccinare i loro figli con l’esavalente". Oddyo, cosa succede? Già mi immagino schiere di genitori preoccupati, che prendono in mano il telefono per annullare l'appuntamento del giorno dopo - per non parlare del terrore di chi, magari il giorno stesso, ha già vaccinato il pupo.
Succede che l’Istituto di Stato per Controllo dei Farmaci della Slovacchia ha predisposto il ritiro di un preciso lotto di vaccini, poiché dal "controllo di qualità è stata riscontrata una contaminazione microbica dell’ambiente di produzione".
Noi non viviamo in Slovacchia, eppure la cosa sembrerebbe riguardare anche noi, per come viene posta.
Faccio presente che al supermercato, di ogni prodotto è possibile risalire allo stabilimento di produzione e al momento preciso in cui è stato prodotto, confezionato e imballato. Forse che per i farmaci ci sono controlli meno precisi? Ne dubito seriamente: con i giusti strumenti, possiamo sapere vita morte e miracoli di ogni confezione di medicinale.
Come infatti riporta "Il fatto quotidiano", "l’Italia, in ogni caso, non è interessata dal problema, perché i lotti in questione non sono stati commercializzati in Italia".
Andiamo avanti: la contaminazione microbica riguarda l'ambiente: "È riportato che i prodotti finali della lavorazione (cioè il vaccino in oggetto) non sono microbicamente contaminati, ma, allo scopo di assicurare il mantenimento dello standard di qualità, l’ente di registrazione accetta il ritiro del farmaco [...] dalle farmacie e dai fornitori sanitari".
Cosa significa? Che nei vaccini non è stata riscontrata alcuna contaminazione, ergo sono tali e quali a fratelli di altri lotti.
Cito nuovamente "Il fatto": "Si sottolinea che il ritiro non è stato disposto dalle autorità a seguito all’emergere di problemi (ad esempio aumento delle reazioni avverse per quel vaccino), ma direttamente dalla ditta produttrice per controllarne la qualità".
Quindi il ritiro è una forma precauzionale: "Dai paesi in cui il farmaco è stato ritirato non c’è stata nessuna rilevazione di effetti avversi. Cioè, nessun bambino ha subito danni" (ancora "Il fatto"). Di questo, l'articolo che sto mettendo in discussione non fa parola.
Possiamo controbattere dicendo che la rassicurazione proviene dalla ditta farmaceutica, ma mi chiedo: se anche uno solo dei bambini vaccinati con il lotto incriminato avesse avuto conseguenze legate alla contaminazione, forse che non l'avremmo già saputo?
Ritorno al testo dell'articolo:
Il documento ufficiale dice che: “I pazienti che sono stati vaccinati con questo vaccino non sono a rischio a causa del vaccino stesso che soddisfa tutti i requisiti di qualità”. Cioè, il vaccino va benissimo e soddisfa tutti i requisiti di ottima qualità … eppure l’hanno fatto ritirare immediatamente! È difficile comprenderne il motivo, almeno per noi comuni mortali.È difficile comprendere il motivo del ritiro? Io lo chiamo precauzione e buon senso.
Facciamo finta che la parrocchia vi abbia chiesto di preparare una torta per la festa dei bambini di prima elementare: seguite la ricetta, con tutti gli scrupoli igienici del caso. Stoviglie pulite, uova freschissime, burro aperto appositamente, farina ben setacciata per verificare l'assenza di eventuali farfalline del cibo. La torta è pronta, però vi accorgete che il gatto ha fatto pipì nello scatolone della carta riciclata, che tenete in cucina. Cosa fate? Portate lo stesso la torta ai bambini? Chiacchierate magari con le altre mamme del vostro gatto dispettoso che ha scambiato la carta da riciclare per una toilette privata mentre stanno mangiando la torta che voi avete preparato vicino al luogo del misfatto?
Seguono le specifiche delle "classi di urgenza" dei ritiri dei medicinali, con tanto di punti esclamativi che non si sa siano presenti nel documento originale o se invece siano aggiunti da chi scrive.
Ora, per il vaccino in questione l'urgenza di ritiro è la massima: dobbiamo preoccuparci? È un sinonimo di pericolo mortale? Così ci è fatto intendere: "le urgenze che minacciano potenzialmente la vita oppure possono causare gravi danni alla salute".
Io sono una casa farmaceutica che produce vaccini pediatrici, mi accorgo che c'è stato un difetto nella produzione che non inficia la sicurezza del vaccino, ma voglio che i miei clienti si fidino di me, quindi predispongo il ritiro dei prodotti. Cosa faccio, me la prendo con calma o lo faccio nel minor tempo possibile?
Più tempo passa, più è probabile che il vaccino venga somministrato: la notizia è di dominio pubblico, non sto cercando di insabbiare nulla, ma vorrei evitare di scatenare il panico in chi scoprirà di rientrare nel lotto incriminato. Sbaglio?
Arriva quindi la spiegazione di cosa sia il vaccino esavalente: anti-poliomielite; anti-difterite; anti-tetano; anti-epatite; anti-pertosse; anti-Haemophilus influenzae di tipo B. Tutto qui? No, non manca la teoria del complotto: "6 antigeni che dovrebbero proteggere i nostri figli".
Il condizionale instilla un dubbio: ma il vaccino funziona o no?
Il richiamo ai figli va a toccare la nostra sensibilità.
Ancora: "in Italia le vaccinazioni pediatriche obbligatorie (eccetto il Veneto, ndr) sono 4" ma "dal 2001, è stato messo in commercio il vaccino esavalente (un’unica fiala vaccinale contro 6 germi [germi? un farmacologo mi parla di germi? - ndr]) che è stato silenziosamente imposto scalzando i 4 vaccini prima disponibili (oggi ben difficilmente reperibili singoli) e i genitori si sono trovati obbligati, senza alcuna legge dello Stato, a somministrare ai loro figli 6 vaccini contemporaneamente invece dei 4 obbligatori."
Questo ha qualcosa a che fare con il problema della contaminazione di un lotto di vaccini? A me pare di no: la chiamo polemica gratuita, tirare acqua al proprio mulino (di detrattore dei vaccini).
Occhio: "Le notizie sono recentissime e pare che le Nazioni che hanno preso la decisione di ritirare il vaccino [nome] siano in aumento."
L'articolo apre con la notizia di una contaminazione ambientale di un laboratorio, che non riguarda il prodotto: è corretto proseguire con un elenco delle nazioni che hanno predisposto il ritiro del farmaco, ma subito prima di questo punto c'è un paragrafo che chiude con "[...] nonostante si sappia che il rischio che un bambino ha di subire danni da vaccino è tanto maggiore quanto più il bambino è piccolo e tanto è maggiore il numero di vaccini somministrati contemporaneamente".
Cito nuovamente, " ritirare il vaccino [nome]", non quel lotto particolare: così sembra che Slovacchia, Spagna, Germania, Australia, Francia, Canada abbiano ritirato *tutti* i vaccini esavalenti perché potenzialmente pericolosi.
Chi scrive rassicura "che i lotti in commercio in ogni Paese sono diversi da quelli degli altri Paesi e quindi non serve verificare se i bambini italiani hanno ricevuto uno dei lotti suddetti."
Bene, che bello! Dovremmo stare tranquilli...anzi, no, perché "Sono la [casa farmaceutica] e il nostro Ministero della Salute che ci devono dire se i lotti finora commercializzati in Italia erano o meno a rischio di contaminazione." E...? L'hanno fatto? Chi scrive non lo dice, aumentando la mia preoccupazione e diffidenza nei confronti di casa farmaceutica capitalista e mangiabambini (ma non erano i comunisti?) e di Stato dittatoriale.
L'informazione continua, giustamente: si parla di contaminazione, è corretto specificare quale sia l'agente contaminante e quali possano essere i problemi ad esso collegati.
Primo brivido: "piccola contaminazione". Da un farmacologo pretendo più precisione: "piccola" è relativo, tantopiù che si sta parlando di microbi.
Ma andiamo avanti: il bacillo incriminato provoca intossicazioni alimentari che si manifestano entro 15 ore dall'assunzione di cibo contaminato. Vengono evidenziate le conseguenze peggiori, ma non l'incidenza della contaminazione.
Vero è che questo è un caso particolare, perché il bacillo si trovava nell'ambiente di produzione del vaccino: "[...] ci assicurano che il rischio di contaminazione del vaccino da parte di questo batterio è praticamente inesistente [...] ma considerando che questo vaccino viene inoculato a bambini il cui sistema immunitario è tutt’altro che predisposto a ricevere un simile insulto, il pericolo resta ugualmente molto grave!". Eppure all'inizio l'autore si chiede il perché del ritiro immediato dei vaccini, che lui stesso definisce un "insulto" nei confronti di povere creature in pericolo. Torniamo al complotto dei cattivi contro gli indifesi.
Veniamo informati che "il nostro Ministero, invece, tace, anche se pare che i Laboratori [...] di Verona siano tra quelli che producono il vaccino per la Germania e i tedeschi hanno prontamente ritirato i vaccini sospetti di contaminazione".
Ripeto, la contaminazione è avvenuta in un laboratorio preciso, non in Italia: cosa c'entra questo con il caso in questione? Niente, direi. Eppure viene nuovamente instillato il dubbio che l'Italia sia sempre l'ultima della classe, che mentre gli altri prendono precauzioni sta a guardare.
Ritorna ancora il complotto: "Chi sapeva che il vaccino esavalente [di altra casa farmaceutica] è stato sospettato di aver causato numerosi casi fatali di edema cerebrale nei neonati e che per questo nel 2006 è stato ritirato e sostituito dall’attuale [vaccino]".
Leggo bene, 2006; e pure vaccino di diversa casa farmaceutica: saltiamo di palo in frasca?
Seguono 12 punti che spiegano perché i vaccini non sono utili o peggio perché potrebbero essere dannosi. Ancora fuori tema. A meno che l'obiettivo non fosse quello di trovare un ulteriore pretesto per screditare i vaccini - la contaminazione ambientale relativa a un unico lotto.
Conclusione: "mi permetto di dire che noi tutti siamo stanchi di queste continue notizie allarmanti sugli effetti dei vaccini pediatrici".
Ma chi ha fatto allarmismo qui? Una casa farmaceutica che per precauzione ha ritirato un prodotto innocuo o un farmacologo che coglie la palla al balzo per instillare dubbi, provocare insicurezze e risentimento, fare propaganda alla propria campagna?
Le notizie allarmanti sono state riportate dall'autore dell'articolo, non dimentichiamolo.
Questo io lo chiamo terrorismo: è il contrario di quella che dovrebbe essere una corretta informazione, chiara e imparziale. È sfruttare le insicurezze delle persone, facendo credere che ci sia un Qualcuno di Cattivissimo che sta cercando di imbrogliarci tutti. È fomentare la diffidenza nei confronti delle Istituzioni e convincere che tutto ciò che viene imposto dall'alto è male.
Informazione dovrebbe essere tutt'altro: presentare la notizia, spiegare le circostanze e le possibili conseguenze, senza divagazioni fuori tema, e infine fornire i mezzi per approfondire.
Nota bene:
- Non ho citato il nome del farmacologo perché questa è una critica verso quello che scrive in questo preciso articolo, non verso di lui e il suo lavoro: lavoro che, con queste premesse, dubito leggerò o prenderò sul serio.
- Non ho citato il nome del vaccino e della casa farmaceutica per lo stesso motivo.
- Non dirò se sono pro o contro le vaccinazioni pediatriche: non è questo l'obiettivo del post.
- Non ho messo in discussione i 12 motivi per cui, secondo il farmacologo, i vaccini pediatrici siano pericolosi: ripeto che non è questo il tema, ora.
- Non sto giustificando l'obbligo delle vaccinazioni da parte dello Stato, o delle richieste (che mi dicono essere pesanti/pressanti/terroristiche) da parte dei servizi sanitari locali affinché i genitori contrari vaccinino comunque i figli.
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