31 gennaio 2008

È tardi tardi sai, sono sempre in mezzo ai guai! (cit.)

Ci sono giorni in cui il tempo si trascina lento, come una lunga agonia. Non succede nulla e non c'è nulla da fare, se non la solita routine - studio-pranzo-pc-studio-cena.
Altri giorni invece sono così pieni che farebbe comodo il giratempo di Harry Potter, perché 24 ore sembrano sempre troppo poche. Corro corro come il Bianconiglio, cercando di incastrare tutto come i pezzi del Tetris, scegliendo una scaletta in modo tale da guadagnare minuti preziosi. Alla sera sono sfinita, mi sento la testa galleggiare, i pensieri si rincorrono come le bollicine dello champagne. Amo queste giornate, anche se "durante" giuro che pagherei oro per avere due minuti di respiro. Quando corro non penso, non posso permettermelo. Così i miei incubi per un po' mi lasciano in pace, e io mi dimentico di loro.
Certo non è sempre così, come oggi: millemila progetti e quella maledetta ansia che striscia in sottofondo. Provo a ingannarla, concentrandomi sulla lista della spesa, ma lei imperterrita mi sussurra all'orecchio. Più penso a quello che devo fare, più lei si insinua nei miei pensieri, prende forza e sento che se cedessi, anche di un solo millimetro, sarei finita, ko.
Allora penso all'Ortigara, quest'estate. Camminare per il solo piacere di farlo, andare avanti fino a quando abbiamo voglia, senza una meta da raggiungere per forza. La soddisfazione dell'essere arrivati alla cima del monte, i brividi al pensiero di quello che c'è stato. E ancora camminare, senza badare al temporale che si stava preparando sulle nostre teste, sempre avanti, anche sotto il diluvio, la grandine e i tuoni, con le scarpe zuppe d'acqua e gli occhi allagati. Cantare e ridere, insieme, facendo a gara di chi ricorda più canzoni sulla pioggia. Sorprendersi all'invito perentorio di chi, fortunato, era al caldo di una stufa, in un bivacco che a noi, viandanti fradici, sembrava una reggia. Partire di nuovo, la stanchezza lenita dalle nuove amicizie, il cuore ancora incredulo ma leggero, il sole tornato a splendere anche su di noi.

1 responsi:

Anonimo ha detto...

Che bella quella giornata all'Ortigara.
Presa per caso il sentiero ci ha portato ben oltre a dove siamo riusciti ad arrivare.
Se fossi sicuro di non essere accolti ogni volta da cotanta generosità di solida umidità ci tornerei ogni anno, come la pizza e la frittura sugli scogli di Caorle.
Dopo scende la sera, ovunque siamo stati durante il giorno, ineluttabile ci avvolge nel suo velo stanco. E vorrei essere con te per accarezzarti e coccolarti fino a chiudere gli occhi.
SMACK

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