Neanche Anastasia e Genoveffa prima del ballo erano agitate come me alla vigilia del mio compleanno. Ogni anno è la stessa storia e, nonostante ne abbia festeggiati ben 30, non sono ancora riuscita a prenderla con filosofia.
Tutto dev'essere perfetto, organizzato nei minimi dettagli, per una festa speciale. Peccato che così le mie aspettative siano un po' troppo eccessive e che quindi ogni microbico intoppo diventi una catastrofe.
Forse il dott. Freud direbbe che sto cercando di compensare un compleanno traumatico, o magari che voglio ricreare lo spirito della mia infanzia: io so solo che prima o poi qualcuno, esasperato dalle mie manie da primadonna, potrebbe arrivare a uccidermi... ma nutro fondate speranze che l'ansia da genetliaco sarà soltanto un lontano e sbiadito ricordo, per il semplice motivo che un compleanno come questo non si ripeterà più - quindi, perché affannarsi?
I festeggiamenti sono iniziati venerdì sera, con una serata di Carnevale nella Casa delle Feste: pochi ma buoni, tra pizza, frittelle e la mitica torta di Mars, siamo arrivati alle due di notte ridendo come matti.
Di sabato terrei soltanto il risveglio vicino al mio Amore, e cancellerei tutto quello che è successo dopo, fino all'arrivo a Milano, per il concerto degli Smashing Pumpkins. La mia Dolce Metà ha provato a farmeli conoscere, con scarsi successi, devo ammettere: ciò nonostante, mi sono goduta le due ore di musica, invidiando chi conosceva tutte le canzoni e poteva cantarle a squarciagola, piangendo calde lacrime su Tonight, rimpiangendo di essere rimasta un po' in disparte per evitare la calca - avrei rischiato un collasso, ma mi sarei divertita molto di più.
Finalmente, è arrivata la mezzanotte e con lei la data tanto attesa: 3 febbraio 2008, i miei primi 30 anni. Ogni minuto di questo compleanno è stato speciale, dal ritorno a casa dopo il concerto, al pranzo con i miei, con un enorme groppo in gola per quelle 30 rose d'amore posate sul tavolino - perché stare a tavola abbracciata a un mazzo gigantesco non sta bene-, al pomeriggio nella Casa delle Feste, per preparare la cena per i miei amici, una faticaccia, ma ne è valsa la pena.
Ho 30 anni: vivo ancora sotto lo stesso tetto dei miei genitori, non ho il lavoro che sognavo, non ho l'indipendenza che desidero. Ma ho una persona speciale al mio fianco, degli amici sinceri e un ombrello lilla: questa è la Felicità.
100 anni di radio
1 mese fa
2 responsi:
imperdonabilmente in ritardo. ci sono poche date che non mi entrano in testa. tra queste, non me ne volere, non me lo spiego, c'è il tuo comply... :-( come rimediare?
ps.la festa alla mitica casa di longara???
Io ho risolto il problema con l'agenda del cellu, ho tutti i compleanni segnati e alle nove di mattina parte la sveglia ;P
La casa è proprio quella, mitica davvero! Non vedo l'ora che arrivi la bella stagione, così andrò là in pianta stabile - o quasi ;) - per studiare, si sta troppo bene!
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