7 febbraio 2008

Pelo e contropelo

Ci sono giorni in cui, senza alcun motivo apparente, sono inquieta come un gatto isterico. Non riesco a concentrarmi su nulla, la mente schizza qual e là come un flipper impazzito. Non riesco a stare ferma, gli occhi vagano in tutte le direzioni, alla ricerca di qualcosa che non c'è. Rumino gomme da masticare come una capra, cambio in continuazione la sedia, saltando da questa allo sgabello, e viceversa. Cerco di distrarmi in internet, ma nulla riesce a catturare la mia attenzione per più di 30 secondi. Tenere la testa su un libro è un'impresa ardua, devo rileggere più e più volte la stessa frase, continuo a perdere il filo e appena lo ritrovo mi sono persa di nuovo.
L'esercizio fisico non serve a scaricare la tensione, anzi, più stanca di prima, le inquietudini corrono a briglia sciolta.
Un thè, una camomilla, una tisana non hanno l'effetto sperato di portare via il malumore.
Anche con un po' di zucchero la pillola non va proprio giù.
Il guaio, in queste giornate, è che il tempo vola fin troppo veloce e io non riesco a stargli dietro.

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