12 maggio 2008

A caval donato...

Qualche anno fa ho "scoperto" le strisce dei Peanuts: pubblicate in libriccini di piccolo formato e a un prezzo molto accessibile, ne ho fatto scorta. Un episodio, tra tanti, mi è rimasto impresso: Charlie Brown accompagna Snoopy e i suoi fratelli alla ricerca dell'Allevamento della Quercia, dov'erano nati e dove avevano trascorso i primi mesi di vita. Arrivati sul posto, scoprono che l'allevamento non esiste più e Charlie Brown esclama sconsolato "Hanno costruito un parcheggio sui vostri ricordi!".
Sui miei ricordi di bambina ora stanno costruendo davvero, per fortuna non un parcheggio ma un parco giochi. Davanti casa, c'è un piccolo parco, che abbiamo sempre chiamato la "Zona Verde", o più semplicemente "Zona". Questo spazio verde è stato teatro di infinite partite a nascondino, palla-base, calcio ed è stato ricoperto da una montagna di neve dopo la nevicata dell'85. Gli alberi sparuti della mia infanzia sono oggi imponenti: qualcuno se n'è andato, qualche altro è arrivato più tardi.
Venerdì mattina ho notato degli operai prendere misure, pensavo fosse per delle tubature: ho poi saputo che alla Circoscrizione avanzavano 10 mila euro, che han pensato di "devolvere" al nostro quartiere nella costruzione di un parco giochi. Mi fa sorridere che in questi 25 anni nessuno abbia mai sentito l'esigenza di qualcosa di più, in Zona: è sempre stato un posto lasciato a sé, ma non per questo "povero", anzi: la sua ricchezza è la storia mia e di tutti i miei coetanei passati di lì.
Oggi ci sono già alcuni alberi in meno, abbattuti per far posto a quella che per ora è una struttura circolare: non c'è un tabellone con il progetto, nessuna anticipazione.
Con un po' di malinconia per un passato che se ne sta andando, sorrido al pensiero che a breve la "nostra" Zona diventerà qualcosa di bello e fruibile da più persone: e in cuor mio spero che i lavori finiscano presto, perché non vedo l'ora di "inaugurare" le panchine con un buon libro.

1 responsi:

Anonimo ha detto...

< Mode nostalgic vintage on >
Forse è per l'età. O forse per le cose che ti capitano che ti induriscono.
Sono stato molto peggio quando hanno dovuto abbattere il grande albero Platano all'angolo dell'asilo, altrimenti tra il tronco e le radici il muro di recinzione sarebbe crollato!
Hanno steso un bel po' di asfalto sopra i miei ricordi.
Dicono che si chiami sviluppo.
Ma ci sono anche un altro sacco di nomi per descriverlo.
In Zona ho quasi imparato a giocare a calcio. Ma non solo.
Ho imparato a sudare, a battagliare su tutti i palloni anche contro i più grandi dovevo vincere.
Ho imparato anche a ridere e scherzare.
Ho pianto come gioito.
Con gli amici e mio papà. Con mia mamma un po' meno ma è un'altra storia.
Eccetto il martedì perché Quark e le descrizioni di Piero Angela non si potevano mica perdere, eravamo 20 bambini e tra nascondino altobasso pallavvelenata scalone pallamedica oreginareginellaquantipassidevofare pallabase muro stregacomandacolore gimcane con le bici e anche discodance ci divertivamo fino a quando il buio iniziava a segnare l'ora del rientro (e non eravamo ancora stanchi) o le campanelle iniziavano a suonare.
Senza bisogno di giostre e pavimenti rimbalzosi.
Se cadevi, asfalto o erba che fosse, bandius giusto per il tempo di fare l'eroe con alcol e mercurocromo e tornavi a giocare. O anche solo a guardare gli altri per non stare in casa.
Saremo stati fortunati, vero, ma abbiamo fatto tutto da soli senza bisogno di pleistescion o cacate isolatrici simili e tanti megabai.
Ci serviva solo 1 cosa che si chiama FANTASIA!
E ceeeeeeeeste tutto il resto!
Contavamo solo noi!
E si sentiva solo un coro di voci bianche!
YEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!
A.
< Mode nostalgic vintage off >

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