Al liceo, forse in prima o in seconda, mi è spuntato un "coso" di natura imprecisata sul dito medio (sic!) della mano destra. Mamy sottilizzava, così, spinta dal disgusto per tutto quello che è strano e poco estetico, armata di taglierina l'ho mozzato via. Il Coso, non il dito.
Dopo un mese, quello rispunta: mi rassegno a subirne la presenza poco gradita. Fino a quando, una sera, per un caso più unico che raro, la mia compagna di classe più schizzinosa e paranoica non lo sfiora: OMMIODDIO!!! UNA VERRUCAAAA!!! - e con poca grazia corre a lavarsi le mani col detersivo da piatti. Mortificata, convinco mamy a togliermi dalle scatole l'abusivo: una settimana di verucid e il discorso fu chiuso.
O almeno così credevo: un mesetto fa, da un semplice graffio sul famoso dito, spunta una "bollicina": non è una verruca, ma, nonostante le dimensioni da capocchia di spillo, è proprio sulla nocca e mi crea qualche fastidio nell'infilare l'anello che metto di solito. Il verucid stavolta non va bene, così decido di passare alle maniere forti: mamy ha un collega che usa il laser e lo imploro di togliermi il disgraziato dal dito. Stamattina è scattata l'ora X: una piccola anestesia, con un paio di occhialoni da sole verdi per proteggere gli occhi, ho assistito alla bruciatura del Coso con sommo gaudio.
Peccato che il dottore non mi abbia rassicurata sul risultato: dice che potrebbe anche tornare di nuovo. Incrocio le dita: e se porgo il dito medio alzato è per mostrare una cicatrice, non per maleducazione.
100 anni di radio
1 mese fa
1 responsi:
Direi che ti resta un ottimo pretesto per mostrare il dito medio - just in case, s'intende...
;o)
Posta un commento