9 maggio 2008

Venezianite acuta

Nella lista dei motivi per cui Venezia non piace, c'è il fatto dell'essere costretti a muoversi a piedi: per quanto mi riguarda, invece, è uno degli aspetti che più amo della città lagunare. Oggi avevo programmato di andare a registrare un esame e non vedevo l'ora di farmi una bella passeggiata tra le calli: le FS hanno pensato bene di mettermi i bastoni tra le ruote, proclamando uno sciopero dalle 9 alle 13. Per fortuna l'OF -incredibbile ma vero!- mi ha avvisata per tempo e mi ha risparmiato una giornata persa a porconare contro Trenitalia.
La voglia di moto mi è rimasta addosso, così nel primo pomeriggio decido di inforcare la mia superbici e andare in biblio. Orrore! La gomma davanti era totalmente a terra: ho realizzato che la "bottarella" presa ieri sullo spigolo di un marciapiede non è stata poi così innocua come credevo. Di prendere la macchina non ne avevo voglia, così sono andata a piedi. Tempo stimato: 35 minuti circa.
Ho constatato ancora una volta le assurdità di questa città: a due passi da casa mia c'è una pista ciclabile, che inizia dove terminano i marciapiedi, prosegue per un paio di km e finisce nel nulla. Non un attraversamento ciclo-pedonale, non un marciapiede, non un sottopassaggio: zero. Ti ritrovi nel bel mezzo di una rotatoria, senza banchina, a due passi da una curva che viene presa come si fosse al circuito di Montecarlo. Se sei in bici, ti arrangi benino: attraversi la strada un po' prima e prosegui lungo la rotatoria senza troppi disagi. Ma se sei a piedi? Vabbé che di malati che si fanno Bertesina-S.Pio ci sono solo io, ma è mai possibile che nessuno si sia posto il problema? Arrivi in fondo alla pista, devi per forza attraversare sul lato destro, perché prendere la rotatoria in contromano è un suicidio: costeggi senza troppi problemi il guard-rail, dato che le auto prendono la curva abbastanza stretta. Da lì hai due opzioni: prosegui tenendo la destra per un centinaio di metri fino al primo attraversamento pedonale, o osi passare sull'altro lato della carreggiata. Io ho osato, approfittando di un momento di quiete. Una volta attraversata al strada, c'è ancora un mezzo km da percorrere lungo la banchina, spesso impraticabile causa erbacce varie. Al primo marciapiede ti senti come un naufrago che vede la terra...
Il ritorno è stato meno problematico, tenendo conto del fatto che mi trovavo sul lato "giusto" per un pedone.
La passeggiata, nonostante la candela, non è stata malvagia: un po' troppo smog, quello sì, ma non si può avere tutto, no? Certo però che con tutti 'sti rischi ti passa la voglia di rinunciare all'auto! Achille*, pensaci tu!

*il sindaco neoeletto

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