Da un paio di giorni nei campi vicino casa sono allineate le rotoballe di fieno appena tagliato. Il mio Apollo mi ha ingolosita: lunedì sera, con la luce perfetta del tramonto, è uscito per finire il rullino e, se non fossi stata di fretta, l'avrei seguito anch'io.
Ieri il tempo è stato un po' assurdo, con solegrandinesolenuvolevento, e alle sette di sera c'era una luce fantastica, un po' spettrale, come prima di una tempesta. Preparo lo zaino con la macchina digitale e rovescio camera mia alla ricerca di quei rullini che avevo preso a febbraio per la meccanica e che non ho ancora usato: non ho la minima idea di dove possano essere finiti, anzi, è probabile che li abbia ceduti ad Apollo, ma per fortuna avevo ancora un rullo in bianco e nero. Un po' vecchio e scaduto, a dir la verità, ma ho incrociato le dita.
Sono corsa fuori, veloce quanto il peso di due macchine e rispettivi obiettivi mi potevano permettere: prima mi sono sfogata con la digitale, pregustando il momento sacro che aspettavo da anni.
Quando per la laurea ho ricevuto la macchina digitale, ho restituito la meccanica allo zio, legittimo proprietario: da subito mi sono pentita dell'acquisto, perché una foto digitale è meno vera di una su negativo - almeno è questo quello che sento io. Lo zio è strageloso della sua, quindi da lui non potevo sperare in un prestito: a febbraio sono capitata dal mio fotografo di fiducia e ho chiesto se sarebbe riuscito a procurarmi una Canon compatibile con gli obiettivi della FTb, dato che ne avevo uno mio. Nel giro di un mese avevo la mia macchinina, bella e solida come non le fanno più.
Da marzo non l'ho mai presa in mano: un po' perché con Venezia mi era più comoda la digitale, un po perché cercavo il "momento" e l'ispirazione. Fino a ieri.
Sentire quel peso rassicurante in mano è stato magico, caricare il rullino facile come andare in bicicletta, scegliere tempi e diaframmi quasi istintivo: e il click, l'avanzamento manuale della pellicola, il respiro che si accompagna al movimento del rullino...estasi!
Finalmente ho capito quello che diceva un fotografo anni fa e che a me pareva assurdo: tutto sta nel click, quello che viene dopo, la foto in sé, non ha importanza. Non lo so spiegare, ma è come se mi sentissi "completa" nello scatto: se le foto saranno come le volevo o un completo disastro, per ora non ha importanza. Sono curiosa, e non vedo l'ora di vedere cosa uscirà, ma quello che conta è che ho ritrovato una parte di me che mi piace. Tanto.
100 anni di radio
1 mese fa
1 responsi:
YEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Che bele le bale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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