Sono sparita per un po': tra Venezia, colloqui con professori, cambi di piano, camera da letto per aria causa lavori (foto a breve, non appena sarà finita ;-) ), e qualche ovvio imprevisto, ho avuto tempo zero per me stessa.
All'università ho avuto l'ennesima prova che non bisogna mai stupirsi di nulla, e che quello che sembra ovvio, non lo è.
Da questo anno accademico sono stati introdotti esami da 6 crediti anziché da 4: è vero che ho finito i corsi, ma dare tutti gli esami tra gennaio e febbraio la vedo dura...così ho messo in programma di seguire un corso in primavera, anche per far contenta la prof che tiene molto alla frequenza. Peccato che il suddetto corso sia segnato come da 6 crediti: dato che ero a Venezia per parlare con un'altra prof, mi sono fermata anche da questa per chiedere lumi. Risposta: non lo so. Si dà il caso che questa novità fosse nell'aria già da un pezzo e che si sapesse bene che anche per il prossimo anno accademico ci sarebbero stati studenti con un piano di studi da 4 crediti. E se anche non fosse stato risaputo, la prof mi ha detto che non ero la prima a chiederle lumi in questo senso: allora è così difficile andare a informarsi? In fondo, basterebbe prevedere un programma più ristretto e per il momento limitarsi a segnalare la cosa agli studenti, rimandando all'inizio del corso ulteriori specificazioni. Vabbè, nessuno è perfetto...
Lo stesso giorno ho assistito a un altro fatto, di cui mai mi sarei aspettata uno svolgimento simile - così imparo :-P
Circa un anno fa, ho sostenuto un esame con un prof maledettamente stronzo: tutto stava filando liscio, quando è successo il patatrack. Lui mi chiede il cambiamento avvenuto tra il XV e il XVI secolo, io gli rispondo, lui dice no: pensaci bene, XV-XVI secolo. Io ci ripenso, quello è. Niente da fare. Il prof è così gentile da farmi tornare la settimana successiva, a meno che non accetti un 25: dato che l'esame stava andando bene e che avevo studiato benissimo, ho preferito tornare. Quando mi sono richiusa la porta alle spalle, ho ricevuto l'illuminazione: evidentemente l'errore era suo, che intendeva 1600-1700... certo non potevo rientrare, anche perché ormai ero così incasinata che mi sarei potuta sbagliare. La settimana successiva torno: lui fa l'appello, gli dico che ci sarei pure io. Ah, sì? Sprezzante del pericolo? -mi fa. Dopo 5 anni di Accademia, con il prof di pittura che avevo, non mi spaventa più nulla, così gli ho risposto a tono: non l'avessi mai fatto! Oltre ad avermi fatta passare per ultima, ha fatto in modo di fregarmi: il coltello lo tiene lui dal manico. Rifiuto nuovamente il 25 e accetto la sua offerta di ripresentarmi in ottobre. Così faccio e la scena si ripete.
Due giorni dopo ero dai tutor a cambiare il piano di studi. Nonostante queste belle cose, se mi capitava di incrociare il prof per strada non mancavo mai di salutarlo. Così è stato anche martedì pomeriggio: in corridodio mi ha vista chiaramente, io l'ho salutato a voce ben alta e lui...si è girato dall'altra parte. Non ho parole. :-|
Nel frattempo, l'OF è partito per gli States: dopo una laurea sofferta è andato a cercar fortuna in terra straniera. L'unica a sentirne la mancanza, ma forse neanche troppo, è la Molly, che ora trova consolazione in camera mia, sul tappeto ai piedi del mio letto. In casa regna una pace mai vista, una serenità rilassatissima, un ordine che sembra strano. Il suo ritorno è previsto per lunedì 20, anche se c'è la possibilità che decida di fermarsi: io ci spero davvero, non perché non gli voglia bene, ma perché ho bisogno di una vacanza da mio fratello!
Aggiornamento letto
Dopo mesi passati come una pallina da ping-pong, sbalzata da una centralinista all'altra, con versioni anche differenti tra loro, senza mai poter parlare con un responsabile di livello superiore al call-center, mi sono decisa: ho contattato la Lega Consumatori e ho preso un appuntamento. Il risultato, condito da facce stranite dei due gentili signori dell'ufficio a causa di svariate cose turche presenti nel contratto e nel sito dell'azienda (Mon*do*con*ven*ienza), è stata una lettera che ho spedito oggi alla sede di Vr, da dove proveniva il letto, e alla sede centrale di Roma. Spero che la carta intestata della Lega Consumatori abbia il suo effetto... incorciate le dita!
100 anni di radio
2 mesi fa
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