Quando stavo in collegio a Venezia, una delle occasioni per socializzare era il thè di metà pomeriggio: cucine quasi deserte, senza il caos del pranzo, con gli innocui litigi per i fornelli o lo scolapasta. C'era chi tornava da lezione, infreddolita dalla bora, e cercava un po' di calore in una tazza di thé bollente; chi interrompeva lo studio, per evitare di trovarsi il cervello come un uovo all'occhio di bue; chi capitava solo per un caffè al volo, ma poi si fermava a chiacchierare.
Queste merende all'inizio improvvisate, con il tempo si sono trasformate in un rito: i ritmi degli studenti sono abbastanza ripetitivi ed era facile imparare gli orari in cui trovare le compagne preferite. Ognuna aveva le proprie abitudini: chi preferiva il thé nero, chi alla frutta, chi usava solo il miele, chi quintali di zucchero; non mancavano mai i biscottini o le torte fatte dalle mamme.
Da quegli anni ho preso l'abitudine di godermi la pausa thé: preparo una tovaglietta, con la tazza, lo zucchero e qualche biscotto, se in casa ce ne sono. Mentre il thé è in infusione, leggo qualcosa o gioco con il cane Molly: poi lo sorseggio, con calma per non ustionarmi la bocca. Le volte in cui preferisco il caffé, è la stessa cosa: raramente lo prendo "al volo", o lo porto in camera per berlo mentre studio.
Mamy invece è l'esatto contrario: sempre di corsa, sempre di fretta. Credo abbia la bocca di amianto. Che sia thé o caffè, si piazza in cucina, in piedi, a gambe ben piantate, e in tre sorsi ha già finito la tazza, con la solita sequenza:
scalda il latte, versa il latte, mescola, primo sorso; mescola, secondo sorso; mescola, terzo sorso; fine.
La cosa inquietante è che riesce a bere con il cucchiaio nella tazza: mi domando se prima o poi sbaglierà mira e se lo troverà dritto in un occhio...
Che figlia degenere +indiavolato2+
100 anni di radio
1 mese fa
1 responsi:
passo al volo per augurarti un bellissimo Natale!!! ^_^
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