11 giugno 2009

Terminator Salvation

I miei programmi per la serata post-esame di ieri sono stati un po' scombussolati da Apollo - ma che si fa per ammmoreee...
Anziché starmene distesa a letto a stella, accettando anche lo sforzo di mettermi seduta a guardare un dvd sul pc, ho accettato di andare al cinema. Avevo proposto Angeli e demoni, di cui lessi il libro n-tempo fa e che mi attira abbastanza. Sì, va bene confesso: voglio vedere che figura fa il nostrano Favino vicino al buon Tom Hanks :-P E poi c'è pure Ewan McGregor nella parte del pazzoide, dai, non posso perdermelo! Invece Apolluccio mio mi ha convinta a vedere l'ultimo episodio di Terminator: ho accettato solo per la presenza di Christian Bale, che ho adorato negli ultimi Batman e che mi sembrava fosse una garanzia per un film di un certo livello - bè, dai, almeno rispetto alla media dei film di questo genere...

Qualche secolo fa, mi ero innamorata del secondo episodio, con Governator che fa il buono e il Terminator cattivo di metallo super-mutaforma e super-indistruttibile, con la colonna sonora e relativo cameo dei Guns. Questo è poi anche l'unico episodio che ho visto, ma tanto la trama non è che cambi molto: bisogna salvare John Connor/sua madre/suo padre per evitare la fine del mondo.
Di Terminator 2 ricordo una trama mozzafiato, ironia, suspance, una colonna sonora ben fatta: insomma, per un film sparatutto è di un certo livello.
Questo Salvation è - scusate - un emerito cesso.

---ATTENZIONE SPOILER---
La trama zoppica fin dall'inizio: c'è questo John Connor che è considerato il profeta/salvatore della razza umana, ma in realtà è solo un semplice soldato agli oridni di qualcuno che sta più in alto - non si capisce bene chi sia, forse perché mi manca il T3. Si offre come cavia per testare un aggeggio che neutralizza le Macchine, attraverso un invio di onde corte che mandano in tilt i loro sistemi: la maggior parte del Consiglio o quello che è, è contraria, ma il vecchio saggio di turno dice, no, lasciamolo provare. (Ovvio, sennò il film finiva qui - e sarebbe anche stato meglio per tutti)
Nel frattempo, compare dal nulla un bel pezzo d'uomo, che noi sappiamo essere un condannato a morte nel 2003, che ha donato il corpo alla scienza: lui non ha idea di chi o che cosa sia e soprattutto di come sia ancora in vita, ma sa solo che deve arrivare a San Francisco. Ma sei matto, gli dice Kyle, là c'è il cattivo: niente da fare, lui deve trovare una persona, e non si saprà mai con chiarezza chi è. Io suppongo fosse la scienziata che gli ha chiesto il suo bel corpo a fini scientifici, ma se già nel 2003 aveva il cancro a uno stadio terminale, come diavolo avrebbe potuto essere ancora viva 15 anni dopo? Vabbè, andiamo avanti.
Il nostro Connor collauda l'aggeggio di cui sopra: prima in laboratorio, poi all'esterno, contro un Hunter-Killer, una specie di elicottero, ma molto più grande. Questa credo sia la scena con i dialoghi più profondi della storia del cinema, che batter perfino quella in Delitto perfetto, remake con Michael Douglas e Gwyneth Paltrow: dopo il tentato omicidio della fanciulla, la madre di lei, con aria da melodramma, chiede al genero "dimmi, ti prego, come è potuta accadere una cosa simile?" "Non lo so! - risponde lui - Non lo so...!" E questo per me vince l'Oscar Fossa delle Marianne per la profondità dei dialoghi.
Dunque, dicevo della scena che se fosse una recita dei bambini dell'asilo sarebbe più convincente: Connor e il suo collega sono appostati su un'altura, in attesa dell'arrivo dell'Hunter-Killer, con un pc portatile e giusto un paio di fucili tanto per gradire. Il coso volante arriva, Connor impartisce l'ordine di far partire il disturbo a onde corte, che sembra non funzionare. Soluzione: alzare il volume - e il coso precipita a 2 metri da loro, senza nemmeno graffiarli con una scheggia o un sassolino. Allora: se questo suono disturbatore deve mettere ko tutte le macchine, minimo minimo ti serve un amplificatore di quelli da concerto heavy metal, ma di quelli cattivi. Vabbè, sorvoliamo: anche sul resto, tanto è più o meno tutto su questo andazzo.

Le macchine: vedendo i predecessori dei Terminator, ti aspetteresti un mondo popolato da esseri bellissimi e indistruttibili. No, quando mai! Sono degli androidi che assomigliano più alle "macchine anatomiche" di San Severo a Napoli che a un robot degno di questo nome. Apollo suggeriva che probabilmente la simil-pelle era troppo costosa, o semplicemente esaurita.
Non può mancare però il colpo di scena: nel cuore di Skynet, compare Lui, Governator, in tutta la sua prorompente nudità, ringiovanito di almeno 20 anni grazie al computer. Ovviamente, lui sì che è indistruttibile, pelle a parte: sopravvive a una colata di metallo fuso e a una seguente doccia fredda, con l'unico inconveniente di starsene bloccato per 30 secondi, giusto per lo chock.

La colonna sonora è praticamente inesistente: carina la citazione di You could be mine dei Guns, peccato duri tipo 5 secondi. Ah, c'è anche un frammento degli Alice in Chains. Per il resto, solo suoni distorti, e la solita sviolinata da attimi di suspance.

Morale della favola, 5 euro buttati via: d'altra parte, dal regista di Charlie's Angels e Charlie's Angels più che mai, cosa ti puoi aspettare?

2 responsi:

G. ha detto...

I lungometraggi ispirati a "Charlie's Angels" sono ciofeche assolute, completamente avulse dallo spirito della California anni '70 che pervadeva il telefilm...

Ale ha detto...

Come hai potuto metterci cotanto tempo e cotante parole per sta... BUELADA??? Avessi saputo chi è il regista (che nei titoli di testa si firma con una sigla di tre lettere che adesso non ricordo...) sarei andato diretto da Favino e la sua super Delta!!! O sarei rimasto a letto a stella con te!!!

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