20 gennaio 2010

Turista per caso

In vista dell'esame di Dyo dovrò recarmi in visita a gran parte delle chiese veneziane, per poter fruire dal vivo le opere d'arte di Tiziano e soci: concordo sulle motivazioni della richiesta imposizione e non ne discuto.
Studiando a Venezia da n-tempo, qualcosa già conosco, per fortuna: nonostante le mie gite passate, però, mi mancano ancora una trentina di chiese.
Ringrazio il mio passo veneziano degno di un maratoneta, ringrazio la mia memoria visiva che mi rende più facile e veloce la visita, ringrazio pure l'amica di mamy che mi ha girato la tessera-abbonamento per le chiese del circuito Chorus.
Parentesi: che si debba pagare per entrare in una chiesa non lo trovo giusto. E' anche vero però che tenere un edificio aperto al pubblico ha i suoi costi: luce, riscaldamento, personale di custodia. Certo è che in Vaticano non fanno la fame.Chiusa parentesi.
Arrivo al cuore del problema: ho compilato un itinerario, in 2 giornate, che va a coprire tutte le chiese che devo visitare e che evita giri inutili. Non ho però considerato l'orario di apertura delle suddette chiese.
Il bello del Chorus è che le chiese afferenti hanno tutte lo stesso orario, continuato, 10-17. Il brutto è che non tutte le chiese ne fanno parte e che ognuna ha orari diversi. C'è quella aperta solo la mattina, quella solo al pomeriggio, quella che fa orari assurdi tipo 7.30-11.30 e 15-18: ma soprattutto non esiste un sito unico dove trovare gli orari.
Ho l'impressione che un paio di chiese le vedrò solo virtualmente, e che sarò pure costretta a farmi un giro in vaporetto extra - per fortuna ho la tessera studente, pago 1 euro a corsa ;-)

Venezia è una città d'arte, e non solo: è un museo da cima a fondo, ogni angolo è degno di essere visto, conosciuto e fotografato. Trovo davvero assurdo e controproducente che edifici che fanno riferimento a un'unica dirigenza (leggi: diocesi) rendano così difficili le visite da un semplice punto di vista organizzativo. Sarebbe sufficiente che si mettessero d'accordo per un orario comune, o che al massimo questo fosse ripartito a zone: nel sestriere X aprono la mattina, nel sestriere Y il pomeriggio.

(Che poi una volta le chiese erano sempre aperte!)

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