Che vita grama, che grama vita

Di politica non parlo, punto.
Del tempo è meglio evitare, dovremmo essere in primavera, ma fuori c'è la bufera condita da lampi e tuoni, per Pasqua dovrò mettermi di nuovo a cantare Bianco Natal, mentre ben tre amici saranno a godersi il sole della Spagna.
Della mia salute qualcosa capirò, forse, dopo gli esami che farò domani, intanto proseguo la dieta a base di peperoncino e curry, che, nonostante sia altamente controindicata per chi versa nelle mie condizioni, pare invece recare un lieve miglioramento.
Della tesi non c'è nulla di nuovo, anche perché per cominciare a capirci qualcosa dovrò aspettare la settimana prossima, quando potrò consultare i documenti del museo.
Di Apollo non mi posso lamentare, e di ciò dovrebbe essermi solo che grato, dato che gli amici suoi, ogni sabato sera, si prendono carne dalle rispettive compagne, e lui è l'unico ad essere risparmiato.
Della casetta vorrei farne tanti pezzettini, fondamenta sulla roccia escluse, dato che dopo tutti i problemi passati, dopo che la malefica cavalletta è sloggiata dal davanzale del bagno, dopo che le coccinelle sono state messe (quasi) tutte all'aperto, ora è il turno delle formiche, e ho già esaurito una bomboletta di insetticida.

Sì, ho le scatole che girano come un calcio rotante di Chuck Norris, siete avvisati.

Chenoiachebarbachenoia.