6 dicembre 2010

Termo sincronizzato

Qual è l'ultimo posto in casa dove sistemare il termostato del riscaldamento? La cucina.
Dov'è il termostato a casa mia? Ecco.
Potrei sorvolare sul fatto che è sufficiente scaldare una tazza di thè per far alzare la temperatura quel tanto che basta a far spegnere il termo: aprendo la finestra il problema si risolve.
Potrei sorvolare sul fatto che il termo della cucina è collegato a quelli della sala e della camera da letto, per cui se lo chiudo anche gli altri restano freddi: la stragrande maggioranza della mia giornata la trascorro in studio e di notte dormo meglio con un paio di gradi in meno piuttosto che in più.
Potrei sorvolare anche sul fatto che il termometro del termostato segna un grado in più: basta regolarsi di conseguenza.
La rogna vera e insormontabile è il timer, o meglio i collegamenti del timer: fosse una bomba a orologeria come quelle dei film, non sapresti mai se e quando esploderà. Il programma della mattina, quello che ti fa trovare la casa calda appena sveglio, funziona - per fortuna! Poi, non si sa perché, il termostato fa quello che vuole. Trovi il simbolo di "acceso", ma in realtà è spento; trovi il simbolo di "spento" ma funziona; o trovi "acceso" o "spento" ed è effettivamente tale. Non capisci nemmeno se si spenga per raggiunta temperatura, perché il termometro indica almeno un grado in meno rispetto a quelli impostati per lo spegnimento automatico.
La settimana scorsa l'omino della caldaia ha cambiato il timer, installandone uno nuovo di palla e fissandolo fuori dalla cucina: i miei salti di gioia si sono bruscamente interrotti quando ho constatato che la caldaia faceva ancora di testa propria. E l'omino se n'era andato da un pezzo. Il giorno successivo l'ho chiamato per avvisarlo che il problema non era stato risolto: ora capisco che ci sono problemi ben più gravi di un timer che non funziona e che la casa calda ce l'ho, ma ho comunque pagato 150 euro per il cavolo. Lui s'è dato alla macchia.
Stamattina mi sono svegliata al "tiepido", non freddo per fortuna, ma nemmeno caldo come avrebbe dovuto essere, e non è colpa del tempo. Alle otto e mezza ero al telefono, con la voce ancora da sonno, parecchio incazzosa: dice che andrà a prendere il termostato originale, ma che dalla casa madre non gli hanno dato garanzie che funzioni.
1. trovo splendido che il produttore non possa garantire per i suoi prodotti, davvero serio e affidabbile.
2. la caldaia è vecchia e non compatibile con i termostati nuovi: genio fu chi la concepì. Nella casa delle feste c'era il riscaldamento a gasolio, installato 40 anni fa, e non abbiamo mai avuto problemi con il termostato.
3. il blocco originale costerebbe 250 neuri. Non è garantito che funzioni, E non è garantito nemmeno che qualora non funzionasse mi restituirebbero i soldi.
Rabbrividiamo! (cit.)

3 responsi:

Io con me e me stessa ha detto...

Da noi un mesetto fa hanno cambiato la caldaia in quanto era vecchia e di punto in bianco ci aveva abbandonato al freddo e al gelo.
Peccato che da allora per avere l'acqua calda con una pressione decente si debba prima fare la danza della pioggia coinvolgendo anche i passanti (più si è, più si spera che funzioni!).
Sperem!

Ale ha detto...

si potrebbe garantire la non sopravvivenza di qualcuno a questo punto...

Anonimo ha detto...

I programmi orari sono un metodo sicuro per incasinarsi la vita. Fai come me e piazza temperatura costante a 18-19 gradi e vedrai che funziona meglio. Cotton

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