28 gennaio 2011

Nemesi/2

La Pizia, di tanto in tanto, è solita indulgere ai vizi. Per lo più si tratta di innocenti concessioni che dovrebbero essere garantite per legge: la Nut*ella e i dolci in genere, il latte caldo con l'orzo, la birra, la liquirizia (quella alcolica, s'intende), il piumone davanti alla tv.
Talvolta capita però che venga presa da degli attacchi di demenza precoce quanto temporanea e che di conseguenza si dedichi alle bionde. Nè signorine né birre, ma sigarette. Si trattasse di quelle della signora Maria che fa Giovanna di secondo nome potremmo anche essere comprensivi, invece no, la Divina preferisce quelle del signor Cowboy-a-cavallo-che-cavalca-nel-tramonto. Presente, no? Welcome to M** Country.
Oggi è stato uno di quei giorni, cominciato male e proseguito anche peggio.
Ieri sera corso di ballo con Apollo: la lezione finisce giusto in tempo per concedere ai due di raggiungere il multisala e approfittare della tessera The Magic Number che regala loro un biglietto a settimana. (Del film è probabile scriverò più in là, mi sta facendo riflettere: si tratta di Immaturi e mai avrei pensato di esclamare, a titoli di coda, che bel film!) Tra una cosa e l'altra, la Pizia si mette sotto le coperte all'una passata: vuoi per il libro osceno (anche di questo scriverò), vuoi per l'ora diversa dal solito, vuoi perché aveva la luna storta, fino alle tre se n'è rimasta praticamente sveglia. Non pimpante, ma in uno stato molto vicino al dormiveglia, in cui ti rendi conto di non essere addormentato e del tempo che passa e che non è per niente ripostante. Le poche ore di sonno vero sono state disturbate e il risveglio, di conseguenza, ha provocato il classico attacco da lancio della sveglia. Con la sua notoria forza di volontà, la Pizia si alza e si reca al lavoro, arrivando pure puntuale nonostante il proposito di prendersela comoda - la scusa c'era eccome.
Al lavoro il capo non c'era: una collega le accenna a un testo da preparare, ma prima si sarebbe dovuto procedere con l'impaginazione per capire in che modo svolgerlo. La Pizia si dedica ai cavoli propri per gran parte della mattinata, rimuginando sul fatto che avrebbero potuto avvertirla e che di conseguenza se ne sarebbe stata volentieri sotto le coperte a recuperare il sonno perduto.
La collega tabagista è stata una tentazione non indifferente, condita con il lavaggio del cervello dei suddetti Cowboy-a-cavallo-che-cavalcano-nel-tramonto che ha convinto milioni di persone che il fumo rilassa e scarica la tensione.
Capo arrivato, disguido spiegato, lavoro iniziato: a ora di pranzo la povera Pizia era cotta di sonno e di accumulo di inanità quindi prende armi e bagagli e se ne torna alla magione. Pranzo al volo e via sotto il piumone.
Sonno e sogni agitati, conditi da un subconscio senso di colpa per la bionda che ha creato imamgini non proprio serene. Al risveglio, uno strano sapore in bocca, come di sciacquatura di posacenere.
La Pizia sta meditando di brevettare una tecnica ipnotica che restituisca la stessa sensazione al fumatore pentito: successo assicurato.

2 responsi:

Io con me e me stessa ha detto...

Ci credi se ti dico che non ho mai nemmeno provato una "bionda"? E pensare che in casa mia fumavano tutti!

giuseppina ha detto...

Nessuno è perfetto, nemmeno la Divina! Però questa imperfezione innocua non è, attenta!

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