Grazie alla richiesta del medico per una radiografia urgente, venerdì mi sono evitata il passaggio dal pronto soccorso. Peccato che in questo modo i carabinieri della caserma americana non hanno potuto recuperare copia del referto, per cui mi hanno chiesto la cortesia di portarglieli o inviarli via fax. Ero di strada, sono passata a portarli a manina.
Mi appropinquo all'ingresso della caserma, che con tutte quelle transenne e i cartelli "zona militare" fa sempre una certa impressione. Scorgo una porta che mi si apre come il mitico Sesamo. Entro e per fortuna c'è un carabiniere cui posso spiegare i motivi della mia visita - il mio inglese fa acqua da tutte le parti. Chiede un documento e sfodero il passaporto che per caso mi trovavo in borsa - mai documento è stato così azzeccato, visto che mi ha fatta entrare in caserma, quindi su suolo americano. Mi ha sempre fatto uno strano effetto entrare qui, per il 4 luglio, o al villaggio, dove prima dell'11 settembre si poteva circolare liberamente: è come andare negli Stati Uniti senza muoversi da casa propria. Le strade hanno nomi americani (First Street, Madison Avenue), le automobili sono tutte americane, gli edifici hanno quel non so che d'oltreoceano, le facce sono inconfondibili nei tratti somatici così caratteristici.
Il carabiniere all'ingresso non mi aveva dato un pass e avevo il terrore che un soldato americano mi fermasse, invece sono arrivata alla mia destinazione in tutta tranquillità. Sbrigate le formalità me ne sono tornata in Italia. Peccato non aver potuto aggiungere un timbro al mio passaporto, c'è solo quello di Sharm e m'importa poco.
Proseguo per l'assicurazione: dovevo consegnare i documenti dei carabinieri e dell'ospedale. Una signorina gentile compila la constatazione amichevole e fa le copie di tutto, poi arriva la collega antipatica e comincio a vedere i sorci verdi.
- Contatteremo l'assicurazione americana, che manderà un perito per controllare i danni all'automobile.
- Non ci sono danni.
- Come no?
- No, la signora mi ha tamponata che eravamo praticamente ferme, è stato più il contraccolpo che ho preso con a cintura di sicurezza.
- Ma se non ci sono danni materiali, lei non può essersi fatta male.
Scusami, cara, la tizia mi è venuta addosso? Sì. C'è un verbale dei carabinieri firmato da entrambe le parti che dichiara che c'è stato l'incidente e che io ho subito accusato dolori alla schiena? Sì. Mi hanno mandata in ospedale per accertamenti? Sì. C'è un documento del medico con una valutazione del mio stato di salute? Sì.
E allora solo perché la macchina non ha un graffio io non posso stare male?!?
Una volta, le assicurazioni erano dalla parte del cliente, quando erano gli altri a pagare, anzi, erano pure contente. Tagli pure qui?
100 anni di radio
1 mese fa
3 responsi:
Se non sbaglio, da qualche anno e' la tua assicurazione a pagare i danni e solo dopo si rivale sull'altra assicurazione, credo che questo spieghi come mai sono meno contenti di una volta.
Fantastico, che bella notizia mi hai dato :-|
Sì, mi pare funzioni così. In ogni caso è un pizzo da pagare ogni 6 mesi per un servizio che definire "di merda" è fargli un complimento.
Posta un commento