Sabato si è sposata la mia amica Annuccia, compagna di collegio e di sbevazzate.
Ci siamo conosciute -ommioddio!- nove anni fa, prima timidamente, poi sfidandoci a furiose partite a carte, infine tra le confidenze liberate dall'alcool.
Confesso, sono una di quelle che ai matrimoni si commuove e non ho saputo trattenere le lacrime nel vederla fare il suo ingresso trionfale al braccio del padre. E al momento del fatidico sì ho fatto il bis.
Uno dei testimoni dello sposo era quello che si potrebbe definire una mia "vecchia fiamma": io lo chiamo semplicemente "il carciofo".
Ci siamo conosciuti a una cena, organizzata apposta da Annuccia che era stanca di vedermi single, grazie anche alla collaborazione del moroso-ora-marito. Serata messicana a base di tortillas e sangria, con chiacchiere di libri e vampiri: quando mi ha detto che leggeva Anne Rice si è beccato 1000 punti in un colpo solo. E altri cento di default li meritava per i capelli, riccioli come fusilli.
Ci siamo frequentati per un po', distanze permettendo - io Venezia, lui Milano - ma poi è finito tutto in un puff. Credo sinceramente di averlo terrorizzato: un bel giorno m'è venuta l'idea balenga di passare da Giorgio, il parrucchiere pazzo, prima di un appuntamento, e presa da uno dei miei colpi di matto ho detto "Giorgio, taglia". A lui non è parso vero e mi ha combinata come un istrice appena uscito dalla centrifuga. Non biasimo il carciofo per essersela data a gambe levate.
L'anno successivo è partito per l'Erasmus e mi ha inclusa nella mailing list degli amici cui inviava periodicamente gli aggiornamenti sulla sua vita in terra svedese. Un bel giorno, scriveva di un assurdo appuntamento al buio che gli avevano organizzato, e ne diceva di tutti i colori: quando gli ho fatto presente che pure io ero stata introdotta tramite siffatta tecnica, s'è profuso in mille scuse. Carciofo.
Sabato mi sono presa la mia piccola soddisfazione: mi avvicino al divano dei testimoni, al rinfresco, per salutare le amiche della sposa e gli rivolgo un "ciao" en passant. Lui ricambia un po' stranito e ne scopro il motivo poco dopo, quando mi si avvicina e mi dice che non mi aveva riconosciuta. B-)
Giorni fa, parlavo con un mio amico di rimorsi e rimpianti: il carciofo, nonostante mi piacesse molto e nonostante non sia successo assolutamente niente, neanche il più casto dei bacetti, non rientra nella seconda categoria. Non mi sono struggita? strutta? uhm, vabbè, ci siamo capiti per quel nulla di fatto, eccetto nel periodo più prossimo alla mia cotta. E lungi da me fare come la volpe e l'uva. Un mini rimpianto me lo concedo, va bene: arrotolarmi su un dito uno dei suoi riccioli.
E adesso perdonatemi, vado a calmare Apollo sennò mi tocca chiamarlo Otello.
100 anni di radio
1 mese fa
9 responsi:
che bella coppia...sì sì!
:D
Siete troppo troppo belli!!!
E tu stai troppo bene con quell'abito!
Apollo non avrà i riccioli, ma sicuramente un milione di altre qualità
Ad esempio, resiste ai tuoi appuntamenti con il parruchiere pazzo ;-)
Belli e simpatici
bel nodo alla cravatta! ;D
...il post-birrozzo?
Sì, da cosa l'hai capito Witch? ;-)
Lo sguardo non mente mai! Com'è che si dice: "gli occhi sono lo specchio della spremuta di luppolo?" Eheheheh... Salute! :D
Siete bellisssimi davvero....e io ci vedo già dei marmocchietti dai capelli rosso carota super adorabili!
BAci Alessandra RRGS1
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