15 maggio 2011

Ciao, prof!

Avevo in mente tutt'altro post, e avevo pure iniziato a scriverlo, ma oggi ho buttato per caso l'occhio sui necrologi e ho visto che è mancata la mia prof di mate del liceo. Aveva la sua età già allora, ma mi dispiace lo stesso.
Era una donna che non passava certo inosservata: rotondetta, ma in modo grazioso, camminava appoggiandosi a un bastone, lo stesso che usava per indicare alla lavagna i concetti fondamentali, facendo fare al malcapitato di turno un salto così. La sua caratteristica più evidente, quella che l'ha resa famosa nella scuola ma anche fuori, erano i suoi cappelli: ne aveva uno per ogni occasione, tutti abbinati agli abiti che indossava. Grande eleganza incompresa in un liceo, dove noi studenti non capivamo un'acca di quello che è veramente lo Stile, ma comunque non certo sprecata visto che un segno, almeno nella sottoscritta, l'ha lasciato.
Con lei non abbiamo mai affrontato i Grandi Argomenti della Matematica, almeno a parole: lei chiamava tutto "minicosa". "Oggi facciamo una minicosa", diceva: e a furia di minicose si finiva il programma.
Al primo anno ci ha mandati in panico: diceva "gli esercizi sono da pagina x a pagina y" e noi a passare i pomeriggi a risolvere tre o quattro pagine di equazioni, fronte retro, con enormi difficoltà a svolgere anche gli altri compiti per casa. Un giorno ci siamo decisi a farglielo notare e lei è caduta dalle nuvole. Non pretendeva che facessimo *tutti* gli esercizi: lei si limitava a indicarci le pagine dove potevamo trovare quelli utili, poi stava a noi farne ad libitum finché non avessimo capito il meccanismo.
Mi dispiace non averla avuta fino all'ultimo anno, credo che con lei sarei riuscita a capire la fisica, che proprio non mi è mai andata giù.
Era sempre un piacere incrociarla in centro, perché si ricordava nome e cognome e si informava di cosa stessi studiando con reale interesse, non solo per cortesia.
È il mio mito, per tutte queste cose ma soprattutto per un altro fatto, accaduto al terzo anno: per me era un periodo che definire "difficile" è un eufemismo. Avevo smesso di studiare e alle interrogazioni lo dicevo spudoratamente: mia madre andava dai prof e tutti le dicevano che era tutto a posto, che il mio rendimento non era eccellente e che dovevo applicarmi di più, ma nessuno che le avesse fatto notare che mi presentavo completamente impreparata. Tranne Lei, nonostante le sue due ore a settimana, nonostante non avessi mai avuto l'occasione di fare scena muta. È grazie a lei che ho ricominciato a studiare e non gliel'ho mai detto.
Questo allora è il mio misero grazie a una grande donna: arrivederci professoressa Pozzato!

10/52 - Lo sai che i papaveri...

6 responsi:

aerie ha detto...

Bel post, davvero molto tenero ^_^

Paòlo ha detto...

E' bello ricordare le persone che sono state importanti, ci sono professori che sono dei veri signori, delle guide di vita, oltre che ottimi insegnanti.

Avstron ha detto...

Alle medie noi avevamo una professoressa grandiosa di Matematica. L'ho rivista pochi giorni fa perché abita vicino a casa di mia sorella, e mi ha fatto piacere vederla perché temevo le fosse successo qualcosa (è cardiopatica). Era molto severa ed i suoi strilli erano leggenda, ci dava 3-4 pagine di esercizi da fare e dovevamo farli tutti. Ma con lei, non si poteva andar male in matematica e scienze. Spiegava benissimo e avere buoni voti con lei era una grande soddisfazione. Poi andai alle superiori e dal 3° in poi non si capì più una mazza e io dicevo: ad averci ancora la De ******!
Capisco quello che provi perché i professori a cui *importa* rimangono nel cuore e diventano i Professori. Puoi cambiare tanti professori di quella materia, ma loro rimarranno i Professori.

Suanna F. Roberti ha detto...

Io ho avuto professori deleteri che mi hanno indirizzato verso tutto ciò che non riguardava né le mie attitudini, né le mie capacità. Tanto di cappello a quegli insegnanti che con il loro lavoro e la loro passione, sono in grado di cambiare il corso del mondo.

Demart ha detto...

Due anni fa è morto il mio professore di greco, membro interno alla maturità. Quando l'ho saputo stavo per piangere. Non ci ha insegnato nulla (la grammatica per lui era un optional, letteraturaletteraturaletteratura, e paffete! alla maturità esce greco). Ma era un pezzo di pane, però anche giusto, sapeva valutare. Non gli ho mai dimostrato fino in fondo il mio apprezzamento se non all'ultimo anno. È andato via un pezzo di me.

Ale ha detto...

...e i proff maledetti che ti contano i decimi quando fanno la media dopo averti detto che non si deve studiare per il voto sono ancora in piedi!

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