A settembre non ce l'avevano detto, e quando l'hanno fatto, dopo un paio di mesi, non sono stati abbastanza chiari. +incavolatissimo+ Un conto è andare allo stadio dall'una alle sei passate per 35 euro (un furto), un conto è dalle 14.45 alle 18 circa per 26 euro (e qui il gioco comincia a non valere la candela, in un rapporto tempo perso/denaro). Se aggiungiamo anche il totale disinteresse per quei 25 idioti che corrono dietro una palla, le parole "mai più" sono ogni sabato più concrete.
Diminuzione di stipendio a parte, la cosa poco chiara è stato il corso di formazione obbligatorio. Una chicca nel suo genere, oserei dire. Chi l'ha già fatto, si è sorbito 5 sere di seguito, dalle 19.30 alle 23.30, con ben 5 minuti di pausa a metà serata. +vomito+ Chi, come la sottoscritta, non l'ha ancora fatto - per svariati motivi, tra cui il non essere inclusa nelle liste - avrà un programma meno intensivo e più diluito nel tempo: due sere a settimana, per 3 settimane, con lo stesso orario improponibile 19.30-23.30. Il dono dell'ubiquità è momentaneamente non disponibile, e, anche ammettendo di poter frequentare, non credo lo farei. Alla fine del campionato mancano 3 partite (in casa): di andare in trasferta non se ne parla nemmeno, nonostante i 75 euro netti. E di ripetere l'esperienza, l'anno prossimo, idem.
Sarò pure pazza, ma non fino a questo punto...
100 anni di radio
1 mese fa
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