Pasqua si avvicina e i turisti si riversano sempre più numerosi a intasare le calli di Venezia.
Capisco che per chi vive in città non sembra vero poter camminare liberamente in mezzo alla strada, senza il pericolo di venire falciati da autmomobilisti isterici. Ma vorrei che si rendessero conto che qui c'è pure qualcuno che ci vive e che si trova in giro perchè deve andare al lavoro o, come la sottoscritta, all'università. Non è molto piacevole dover dribblare le greggi di studenti che affollano indisciplinatamente la riva degli Schiavoni, o scansare all'ultimo secondo il turista che si blocca al centro del ponte perché defe fare foten.
Già alle otto di mattina il ponte che si affaccia verso il Ponte dei Sospiri è intasato di giapponesi con la macchina digitale perennemente incollata agli occhi, già a San Marco i piccioni fanno colazione sulle spalle di quegli incoscienti che giocano a fare san Francesco, in barba all'igiene.
Come se non bastasse, bisogna pure fare attenzione ai vucumprà che scappano dalla pula - e loro sono armati di borsette vero-falso Prada o originale-Gucci-tarocco, stipati nei sacchettoni o appese alle braccia come un albero di Natale fuori stagione.
Un giorno o l'altro so che sbotterò con un poco fine "fora dale bale!!!"...nel frattempo studio le strade più assurde per aggirare questa contemporanea piaga d'Egitto, che le locuste non sono niente a confronto.
E se mai dovessi assistere alla scena assurda del turista che, per avere una migliore visuale, indietreggia indietreggia e cade nel canale, riderei di gusto. Quando si dice bastarda dentro...
100 anni di radio
1 mese fa
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