In Accademia c'era un professore di Estetica geniale, ma con un gran difetto: non si rendeva conto che a seguire le sue lezioni erano studenti che di filosofia masticavano molto poco, per non dire quasi nulla. Aggiunto all'orario di lezione post-prandiale, il risultato erano abbiocchi tremendi: vedevi gente sniffare i bicchierini del caffé, punzecchiarsi con le matite, tenere gli occhi spalancati a mo' di Arancia Meccanica... Addirittura un giorno sono riuscita ad addormentarmi per pochi secondi, e in questo lasso di tempo ho continuato tranquillamente a prendere appunti!
Una mia amica aveva un'adorazione particolare per il prof e per la sua genialità: come novella seguace di Lombroso, riteneva che la forma del suo cranio, molto ampio nella parte superiore/anteriore, fosse dovuta all'espansione sovrannaturale del suo cervello e la paragonava alla forma del capodoglio.
Un giorno che il prof tardava, scherzavo con i miei compagni su questa somiglianza con il grande cetaceo, un Moby Dick della filosofia: peccato che questi discorsi mi tornassero in testa anche durante la lezione...è stata un'agonia restare seria quando nella mia testa una vocina stronza urlava, all'indirizzo del prof, "Laggiù! Soffia!!!"
100 anni di radio
1 mese fa
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