Intorno alla trilogia di Larsson si è fatto un gran parlare, anche per la (presunta) stesura di un quarto volume custodito gelosamente dalla compagna dell'autore, in attesa di un accordo con i familiari ed eredi: lei poveretta essendo stata solo convivente non si beccherebbe un centesimo.
Forse è per questo blabla che la serie non mi ha un granché interessata: fino a una decina di gironi fa, quando mi sono decisa ad acquistarlo (approfittado di un buono della mia libreria :-P ) Sulla decisione ha influito il parere della mia amica libraia Vale e lo spessore - ho bisogno di rilassarmi, così leggo più del solito. In periodi come questo prima tendo a cercare lo spessore, poi mi interesso della trama...
Confesso, ero prevenuta: un successo editoriale enorme non sempre equivale a un romanzo valido. Ma mi sono ricreduta, tanto che ora sono alle prese con il secondo volume.
La storia parte mooolto alla lontana da quello che sarà il clou, ma nonostante ciò non c'è un momento di noia, anzi. I personaggi sono molto particolari e ben caratterizzati, soprattutto Lisbeth, venticinquenne dal passato oscuro e da un presente un po' confuso.
Come giallo non è affatto male: forse è una fortuna che non mi abbia "presa" come altri romanzi, del tipo che mi dimenticherei di mangiare e dormire finché non arrivo alla fine, così sono riuscita a farlo durare ben 4 giorni...
100 anni di radio
1 mese fa
1 responsi:
Per me è un mistero per uscire da questo romanzo, così come io sono una persona che si dedica alla scrittura, ho intenzione di leggerlo per cercare di scoprire la causa del suo successo.
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