15 novembre 2008

Laggiù, soffia! (ricordi di Acca)

In Accademia c'era un professore di Estetica geniale, ma con un gran difetto: non si rendeva conto che a seguire le sue lezioni erano studenti che di filosofia masticavano molto poco, per non dire quasi nulla. Aggiunto all'orario di lezione post-prandiale, il risultato erano abbiocchi tremendi: vedevi gente sniffare i bicchierini del caffé, punzecchiarsi con le matite, tenere gli occhi spalancati a mo' di Arancia Meccanica... Addirittura un giorno sono riuscita ad addormentarmi per pochi secondi, e in questo lasso di tempo ho continuato tranquillamente a prendere appunti!
Una mia amica aveva un'adorazione particolare per il prof e per la sua genialità: come novella seguace di Lombroso, riteneva che la forma del suo cranio, molto ampio nella parte superiore/anteriore, fosse dovuta all'espansione sovrannaturale del suo cervello e la paragonava alla forma del capodoglio.
Un giorno che il prof tardava, scherzavo con i miei compagni su questa somiglianza con il grande cetaceo, un Moby Dick della filosofia: peccato che questi discorsi mi tornassero in testa anche durante la lezione...è stata un'agonia restare seria quando nella mia testa una vocina stronza urlava, all'indirizzo del prof, "Laggiù! Soffia!!!"

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