10 giugno 2009

Quando si dice incazzato come una vipera Pizia

Oggi pomeriggio ho avuto l'esame (di cui non dirò niente perché era scritto, voi incrociate per bene tutte le dita a disposizione, grazie): dovevo essere a Venezia alle tre. Per arrivare a quell'ora, partendo dalla mia stazioncina secondaria, avevo un'unica scelta, dato che il treno precedente mi avrebbe fatta arrivare con 3 ore di anticipo e quello successivo con 30 minuti di ritardo: corriera sostitutiva del treno, con cambio a Padova.
Alla fermata della corriera/treno eravamo in 5 o 6: il bus si ferma, saliamo, ma ci tocca restare in piedi, dato che tutti i posti a sedere sono occupati. L'autista non fiata.
Alla fermata successiva, l'autista ci avvisa che avrebbe lasciato tutti quelli in piedi alla più vicina fermata della Sita (ovvero le corriere "normali"), perché su questa corriera non sono ammessi viaggiatori in piedi.
L'autista dovrebbe ringraziare il cielo che tra me e lui c'era un ragazzo, altrimenti credo avrei estratto i miei artigli tipo Wolverine e gli avrei tranciato i gioielli di famiglia senza battere ciglio.
Se su quel maledetto mezzo non potevano starci viaggiatori in piedi, era suo preciso dovere informarci prima di farci salire sul suddetto mezzo, in modo tale da regolarci di conseguenza: per esempio, tornare alla macchina e dirigersi in stazione centrale, sperando in un treno alternativo.
Con il fumo che mi usciva dalle orecchie per la rabbia, gli ho detto che non sarei scesa da nessuna parte, se non alla stazione di Padova: e il resto erano cavoli suoi. L'ho anche mandato senza mezzi termini a quel paese.
Per (sua) fortuna, non so se tramite un collega presente alla fermata o via telefono, gli è stato detto di prendere la statale anziché l'autostrada - credo fosse questo il problema.
Sempre per (sua) fortuna, sono arrivata a Padova giusta in tempo per prendere la mia coincidenza per Venezia.

A sentire gli altri passeggeri del viaggio infernale, non sarebbe stata la prima volta che qualcuno sarebbe stato lasciato a terra causa esaurimento dei posti a sedere. Allora mi chiedo: visto che è un problema noto e ripetuto, perché diavolo non trovano una soluzione alternativa? Tipo una corriera doppia, o un treno più piccolo...non ci vuole mica una laurea.

Ho anche la risposta - neanche fossi Marzullo: perché Trenimerda ha in mente solo l'alta velocità e i soldi, che ovviamente non gli vengono in mano da noi miseri pendolari.
E se anche nei trasporti su rotaia ci fosse concorrenza, credo proprio che Trenimerda fallirebbe in 3 secondi netti. (Non che ora sia messa poi così bene...)

Morale della favola: sono arrivata all'esame in orario, con la rabbia sbollita, e sto meditando una bella letterina a Trenimerda - sempre che abbiano un ufficio reclami. Sennò resta il buon giornale locale, che male non fa.

3 responsi:

Demart ha detto...

Perché non sai cos'è la Circumvesuviana...
12 marzo 2004 (il giorno dopo gli attentati di Madrid). Esame di Letteratura Latina 2 alle 8,15. Prendo il treno alle 6,49. Verso le 7,35 il treno, ovviamente strapieno, si blocca a Ponticelli (quartiere orientale di Napoli). Ci fanno scendere. Poi ci fanno risalire. Ero letteralmente disperato. Arrivo in Facoltà alle 9 con le budella in gola dopo essermi fatto i 2 chilometri Corso Garibaldi-Via Porta di Massa praticamente di corsa e con la cartella piena di libri per l'esame. L'assistente del prof non voleva farmi fare l'esame. Parlai con il professor Polara, un vero gentiluomo, che capì la situazione però mi disse "Non ti preoccupare, lo farai nel pomeriggio". Parte istituzionale alle 15,30. Parte mnografica col prof alle 18,40 (era venerdì, si doveva finire quel giorno stesso). Morale della favola: torno a casa distrutto alle 9. Decisi, per non perdere i soldi dell'abbonamento, di viaggiare solo per quel mese in Circumvesuviana. Decisione confermata dopo che, a fine marzo, si riscassa il treno, stavolta a Barra, mentre tornavo a casa dopo i corsi. Aspettiamo il nuovo treno in arrivo. Arrivo a casa in ritardo di oltre mezz'ora. Da allora non sono mai più salito su quei treni. Pullman! Pullman!

aerie ha detto...

Hai ragione, sono davvero trenimerda, comunque il reclamo puoi farlo benissimo in qualunque stazione dove c'è il servizio clienti, lo so perchè quando andavo ancora all'uni mi sono incazzata un paio di volte ;-)
Comunque, io non ho nai avuto grossi problemi con la circumvesuviana, forse perchè prendevo un'altra linea.

Ale ha detto...

"Si avvisano i signori (e le signore no??? Mah!) che il treno subirà un ritardo indefinito. Trenitalia si scusa per il disagio.".
INDEFINITO?????? Quando l'ho sentito, alcuni anni fa in una stazione tra Bologna e Padova di un venerdì sera, sono scoppiato a ridere tra la gente imbestialita e reclamante la sua libertà rapita prepotentemente!!!
Ma sì, perché alla fine la metti sul ridere, perché non è che incazzandosi i freni del treno (che già da qualche venerdì puzzavano di bruciato! Possibile che prendessi sempre la stessa carrozza :?) guariscano!!!
Mi suonava assurdo e comico quell'INDEFINITO!!!
Allora sorridendo sono andato al bar a prendermi un panino. Il giovane barista mi fa: "Glielo scaldo o ha fretta?". Giuro che ho pensato che volesse apertamente prendermi per il culo! Mi sono voltato di scatto verso di lui e gli ho detto: "No, tranquillo, scaldalo pure al minimo, tanto ho tempo indefinito!".
Mi ha guardato un po' stranito... ci saremo scambiati il pensiero...

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