5 agosto 2009

Il Principe Mezzo Sangue

All'uscita del primo film della serie di Harry Potter, mia cugina mi prestò i primi quattro libri (il quinto era ancora nelle idee della Rowling, mi sa). Il racconto mi appassionò così tanto che, letto il primo, feci fuori i rimanenti tre in quattro giorni: erano le vacanze di Natale e, non avendo nulla da studiare, dato che in Accademia non erano previsti esami a gennaio-febbraio, mi sono concessa una maratona di lettura. Uniche pause, i pasti e l'incontro tradizionale con le amiche "storiche" del liceo per lo scambio dei regali. Per tutto il tempo mi hanno guardata con una faccia strana, dato che io stessa ero parecchio flippata: iniziavano già a preoccuparsi, immaginandomi davanti al SerT (Servizio per le Tossicodipendenze). D'altra parte, erano già due giorni che leggevo dalle nove di mattina alle due di notte, e la mia testa era già smarrita sulla via di Hogwarst.
Il momento migliore della maratona è stato però la sera dell'Epifania, al terzo giorno di Harry Potter non-stop: mio fratello aveva invitato gli amici per una fetta di panettone. Verso mezzanotte, finito il terzo romanzo, mi concedo una pausa e scendo a scroccare una fetta di dolce: mi rendevo conto che la gente mi guardava storta, e io stessa mi sentivo come Andy McDowell con i postumi da curaro in Hudson Hawk, solo che al posto del delfino su una pista da sci, vaneggiavo di Harry, Hermione e Ron. Che trip fenomenale! E pure gratis XD Peccato che sia parecchio faticoso entrare in una condizione mentale simile a quella...
Finito anche il quarto volume, sono entrata in un'ovvia crisi di astinenza: smaniavo per il quinto episodio, che non sarebbe stato pubblicato molto presto, e d'altra parte mi trovavo in una strana altalena tra agitazione/curiosità delle nuove avventure e una malinconia devastante, dovuta al finale non certo allegro de Il calice di fuoco.
Passato un po' di tempo, la mania se n'era andata, per lasciare tutto il suo posto alla malinconia: così decisi che avrei letto il quinto romanzo solo se fossi sicura che l'atmosfera si rivelasse più allegra. Purtroppo, diverse amiche mi confermarono che era molto cupo e molto triste - ma comunque un capolavoro. Temendo di restarci male, attesi così il sesto episodio, anche questo non molto allegro, come seppi in seguito. Alla fine, uscito l'ultimo romanzo della serie, sono andata a sbirciare la voce relativa su Wikiepdia, e mi è passata la voglia di leggere i tre romanzi mancanti.

Poco tempo fa, ho avuto l'occasione di guardare il quinto film della saga: mi è piaciuto molto, tanto che per un po' sono stata tentata di prendere in mano il libro.
Ieri sera, Apollo mi ha portata al cinema a vedere Il Principe Mezzosangue: per fortuna era a prezzo ridotto, perché non sarebbe valso il biglietto intero. Forse agli appassionati lettori della Rowling è piaciuto e ha avuto un suo perché: a noi, digiuni dei romanzi e quindi ignoranti di tutti i dettagli che un film per forza di cose non può contenere, è sembrato insulso e senza capo né coda.

- ATTENZIONE ANTICIPAZIONI DELLA TRAMA -

A parte il dettaglio non trascurabile della mancanza di un riassunto della puntata precedente, tanto per capire dove cavolo eravamo rimasti - mica tutti sanno a memoria film e romanzi, no? - ho avuto l'impressione che si dessero per scontate troppe cose. Non si capisce a che gioco stia giocando Silente e che cosa voglia da Harry: addirittura manda a Harry un messaggio un po' criptico tramite Piton, e ci si chiede perché. La storia del Principe Mezzo Sangue poi non ha senso: non si sa da dove derivi questo nome e scoprire che è Piton non migliora la situazione.
I personaggi sono solo ombre di Harry ed Hermione, anche Ron non ci fa una gran bella figura (nonostante le prestazioni dell'attore siano fenomenali: la scena del filtro d'amore è sublime).
Per tutto il film ti aspetti che succeda qualcosa, ma anche il cattivo della situazione ci fa una misera figura. L'attacco dei mangiamorte alla casa dei Weasley è completamente campato per aria e continui a chiederti se ti sei preso qualcosa per strada.

- FINE ANTICIPAZIONI -
Resto dell'opinione che certi romanzi non possano essere ridotti a un film: troppi particolari vengono tagliati, i personaggi perdono spessore e il risultato non è mai soddisfacente.

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