17 dicembre 2009

Racconto di Natale

Un anno e due giorni fa sbarravo le finestre sul mondo esterno, per un mese e mezzo: ho ricordi molto vaghi di quei 45 giorni, l'unico punto fermo è il mio letto pieno di coperte, e la sottoscritta sotto.
Natale...Natale...so che l'abbiamo festeggiato qui, con i soliti parenti; di Capodanno qualche fotogramma in più ce l'ho, ancora qui, con gli amici del calcio e la nevicata di mezzanotte. Tutto il resto è nebbia (cit.)

Quest'anno è invece anche troppo pieno: una casa da mandare avanti, con tutte le preoccupazioni del caso (spesa, cucina, pulizie, lavatrici, riscaldamento), gli esami in avvicinamento, tonnellate di libri da leggere, la coperta comunitaria,  amici vecchi e nuovi e ritrovati, il country, qualche pensierino sulla danza del ventre (che se non fosse per il problema soldini non ci penserei due volte: a proposito, qualcuna è interessata a una gonna da flamenco, doppia ruota, crépe di seta nera, fatta a mano?)

Ecco, quindi se per caso dovessi sparire per un po', è perché ho troppo di tutto per la testa.

2 responsi:

D.F. Lycas ha detto...

Non fosse per il country e la danza del ventre... direi che abbiamo più o meno problemi simili.

Pythia ha detto...

Vorrei proprio vederlo un licantropo a fare la danza del ventre buhahahaha :-P

Posta un commento