22 aprile 2010

2010 Odissea nell'ospizio

A casa dei nonni, in sala da pranzo, c'è una panca che corre lungo due lati della stanza, attorno al tavolo: il posto sul lato breve, a capotavola, è quello del nonno, e guai a chi lo tocca. Nell'angolino a destra, negli anni della mia infanzia, stava il terrore di tutti noi cuginetti: la formaggera. Una scatola tupper*ware che poteva contenere una torta nuziale, ma che al suo interno celava forme puzzolenti quanto temibili, che per le nari di un fanciullo erano peggio della gora dell'eterno fetore. Ora mi sorge il dubbio che tale nefasta collocazione fosse stata scelta appositamente per scoraggiare sconfinamenti nello spazio vitale del nonno: il progenitore è infatti più riservato del terzo segreto di Fatima, più intoccabile della Regina Elisabetta.
Con gli anni, la mefitica formaggera ha ceduto il posto alle medicine: prima un paio di scatole, poi sempre più, fino a riempirne una scatola da scarpe.
Di tanto in tanto mamy passa a farne una cernita, a controllare le scadenze e a rifornire le scorte: su ogni confezione scrive posologia, orari di assunzione, se a stomaco pieno, lontano dai pasti, con triplo salto carpiato. Le istruzioni vengono poi trascritte su un papiro lungo come la prima cantica del Purgatorio, giusto per sicurezza.
Questa scatola delle medicine è diventata l'emblema della vecchiaia: tanti acciacchi da sistemare, tanti malanni da curare, troppi rimedi per tenerli a mente tutti. Mi vedevo, tra almeno una cinquantina d'anni, con la mia scatola da scarpe-succursale di farmacia, a consultare con la lente d'ingrandimento la lista dei medicamenti e la sveglia-promemoria per non saltare la presa della pastiglia.
Mi sbagliavo: tale momento è arrivato fin troppo presto. Non ho la scatola da medicine, ma ci sono vicina:

  • al mattino, appena sveglia, pastiglia per la tiroide
  • dopo colazione tocca a quella per la Gran Bastarda
  • passata almeno mezz'ora è il turno del fosforo-tiramisù - con i miei malanni non del tutti passati sono uno straccio
  • a pranzo, a stomaco vuoto, i fermenti lattici per riequilibrare la flora batterica buona decimata dagli antibiotici
  • nel primo pomeriggio è di nuovo il turno del ricostituente,di altro genere, con aminoacidi, vitamine, ferro e magnesio
  • prima di cena, ancora fermenti lattici
  • all'ora della nanna, le gocce di valeriana per dormire e soprattutto evitare i miei incubi in 3D
  • alla stessa ora, l'antifungino locale
 Aggiungo che di notte soffro di bruxismo, quindi per evitare di trovarmi con un mal di testa fotonico e i denti consumati prima dei 40 anni devo portare un'apposito bite. Che assomiglia in modo inquietante a una dentiera.

7 responsi:

Chiarella ha detto...

ossignore!
pensa che a me rompe fare solo l'aerosol e non prendo la pillola perchè voglio prendere meno medicine possibili!

Demart ha detto...

Il governo dovrebbe aver approvato degli incentivi rottamazione... AHAHAHAHAHAH

Gisella ha detto...

.....prima che tu raggiunga l'età del nonno può darsi che una scatola da scarpe non ti sia sufficiente!!!!Ciao carissima, un abbraccio baciotti Gisella

Avstron ha detto...

Su Pizia, ho amiche con gli acciacchi reumatici, ed hanno pure 10 anni di meno ^^
Non disperare!

aerie ha detto...

Ah, ah, la gora dell'eterno fetore!!

witchblue ha detto...

Potresti fare coppia con Giacomino... Porella...

Ale ha detto...

ci mettete che l'uomo della Pizia ha le ginocchia a pezzi, ci vede poco e brontola... alè! :D

Posta un commento