16 maggio 2008

Ricci e capricci

Lunedì scorso mamy mi informa che venerdì - oggi - sarebbe andata dalla parrucchiera e poi a fare spese in centro: da brava figliola le ho proposto di accodarmi, in spese e parrucchiera. Ho tradito il mio Giorgio, il parrucchiere pazzo, che letteralmente adoro - soprattutto da quando ha uno splendido tatuaggio di Stitch sul polpaccio. Devo ringraziare la mia amica Marta che me l'ha fatto conoscere: unico tra tutte/i quelle/i che ho provato a scegliere tagli perfetti non solo in teoria ma anche in pratica. Con i miei capelli anarchici è un gran traguardo e non c'è stata una volta in cui sia uscita scontenta - o soprattutto lo sia stata al lavaggio successivo, quando di solito vengon fuori le rogne.
Incurante del pericolo, mi sono sottoposta alle cure della parrucchiera di mamy, che già mi conosceva: ho osato solo perché volevo una spuntatina alle punte un po' rovinate, niente tagli "estremi". Sistemata in 5 minuti, per la piega ci è voluto un buon quarto d'ora, nonostante le mie proteste: è inutile perder tempo, tanto non tengono. Niente da fare, mi sono trovata con i boccoli da cherubino e un ciuffo un po' sparato: ovviamente, un'ora dopo ha iniziato a piovere.
Fin'ora i ricci stanno resistendo: domani mattina non ce ne sarà pure l'ombra, e un po' mi dispiace "sprecare" una piega per fare compere in centro. Eh, sì, perché stasera non esco e per la prima volta, dopo tanti venerdì passati in casa in tranquillità, mi dispiace davvero. Sarà che ho i capelli belli, chi lo sa.
Spero solo che il gelato al rum che ho in programma di fare risollevi l'andamento della serata.

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