10 febbraio 2009

Silenzio

Chi di noi non ne ha mai parlato, non ne ha scritto, non ha mai espresso un giudizio in merito? E con che diritto, mi chiedo io...noi che non sappiamo nulla di questa vicenda, se non quello che i giornali ci hanno dettagliatamente raccontato.
Faccio mio quello che chiede il nostro Presidente Napolitano: silenzio.
Non scriverò nulla, per rispetto di un dolore troppo grande per chiunque.
E come degna Pizia, inoltro le parole del mio Apollo che, come sempre, mi ha toccato l'anima.

Immaginate di avere voglia di vevere! Voglia di esprimere le proprie capacità professionali a lavoro di dimostrare le proprie competenze e di mettere in pratica le lezioni universitarie dopo tanti anni di studio e di sacrifici.
Immaginate di voler donare il vostro amore verso una persona che vi piace e immaginate di passare le notti in bianco pensando a cosa dirle quando ve la troverete davanti o a cosa inventarsi se troverete il coraggio di telefonarle o se ve la troverete davanti. Immaginate quanto palpiterebbe il vostro cuore impazzito solo al pensiero!
Cercate di immaginare di sfogare tutta la vostra rabbia agonistica in una schiacciata a terra, a rete, in un tiro al volo o in una stoppata ad un avversario, nella rincorsa agli ultimi chilometri di una maratona quando il tuo corpo ti dice che ne hai ancora e che ce la puoi fare, nell'ultimo salto che vi rimane a disposizione per un podio per una medaglia che vale tutti gli sforzi e i sacrifici che avete fatto!
Pensate alla gioia e alla meraviglia di assistere a un'alba sulla vetta di una montagna, al tramonto in riva al mare, allo sbocciare di un fiore.
Ricordatevi quanto vi piaceva sentire il profumo dell'erba appena tagliata o dell'asfalto appena bagnato dalla pioggia estiva e all'arcobaleno dopo.
Pensate a un sorso di un buon vino rosso bevuto in compagnia.
Pensate all'abbraccio di un amico o di una persona cara.
Immaginate di avere tutta questa energia nel vostro corpo e di volerla sprigionare come qualsiasi altra persona sarebbe in grado.
Immaginate di rinchiudere tutti questi stati d'animo inespressi e tutta la loro energia in un corpo che non può viverli.
E. E. adesso è passata a miglior vita.
Diamo a lei e a chi ha avuto la forza di assisterla riposo e rispetto.

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