27 maggio 2010

Trip da candeggina

Siamo in tempi di magra, ma le apparenze contano sempre e andrebbero salvaguardate: sono la solita utopistica, lo so, eppure credo che sarebbe cosa buona e giusta se i proprietari di appartamenti in affitto chiamassero una ditta di pulizie industriali prima che i nuovi inquilini subentrino ai vecchi.
Quella che a prima vista sembrava una casa linda e ordinata (anche perché senza mobili, vabbè) al momento di prendere la ramazza si è rivelata un porcile.
Di solito le finestre si sporcano più all'esterno: per la prima volta, ieri, ho trovato dei vetri più puliti sul lato esterno rispetto a quello interno, che incredibilmente era coperto da una patina nera che non si trova neanche in una cucina del Mac dopo sei mesi di fritto non-stop, senza pulizie.
I pavimenti hanno richiesto tre passate di straccio insaponato, e sono sicura che se facessi un altro passaggio tirerei su ancora polvere.
In cucina spuntavano come funghi caramelle, gomme da masticare (non usate) e cioccolatini: tutto è finito nel sacco dell'immondizia, non si sa mai da quanto tempo languissero negletti nel dimenticatoio dell'ultimo ripiano.
L'oscar della monnezza, però, se lo è aggiudicato il bagno piccolo, quello con lavello, doccia e angolo lavanderia: va bene che le sue funzioni lo degradano rispetto alla toilette maggiore, ma un minimo di decenza ci vuole!
Il lavandino presentava incrostazioni di sapone e calcare che nemmeno il più potente olio di gomito è riuscito a debellare del tutto; l'armadietto dei medicinali è a rischio tetano, meglio tenersi il mal di testa che infilarci una mano alla ricerca del sollievo; la specchiera era ricoperta da un centimetro di polvere, e sì che ci si arriva agevolmente anche senza scala.
Ma la doccia, la doccia...
Potrebbe venire dichiarata Patrimonio dell'Umanità per le stalattiti calcaree che un'accurata indagine ha datato al dopoguerra. Napoleonico.
Potrebbe anche venire dichiarata Riserva Naturale per la presenza di muffe autoctone che ne colonizzano ogni superficie libera.
Entrarvi e chiudere la porta è un'impresa degna di Ercole: una lastra di vetro di 60 cm per 180 vorrebbe scorrere lungo un binario, ovviamente incrostato di calcare e muffa, ma per il peso immane se ne resta al suo posto, qualunque esso sia. Solo con una sinergia di spingi-e-tira coordinati tra pomello e lastra stessa si riesce a chiudere, o aprire, la porta.
Le fughe delle mattonelle si presentano di uno sciccosissimo nero. Nero muffa. Che la Cima da Conegliano che ha fatto il lavoro di sigillatura ha inglobato nel silicone. Quando si dice un lavoro ben fatto: non sia mai che per sbaglio la signora delle pulizie tolga un reperto così importante.
Preferirei sorvolare sulle condizioni del porta sapone: un aggeggio di plastica incredibilmente bianca, nonostante i secoli di ontume che vi erano depositati.
Dopo un'ora di olio di gomito e candeggina, la doccia è presentabile: il che vuol dire che ci si può lavare senza il timore di contrarre una malattia che si credeva debellata da n-tempo, ma che non supererebbe un'analisi dei RIS.
Dovrò munirmi di spazzolino di metallo e di silicone nuovo, per completare l'orrenda opera che gli inquilini che mi hanno preceduta non hanno portato a termine.
Sarà anche necessaria una maschera anti-gas: nonostante l'aspiratore posto giusto sopra la doccia, nonostante i ripetuti viaggi verso l'aria pura della finestra più vicina, mi sono intossicata con i fumi di candeggina.
Oggi ancora ne risento: e se ho sparato più cavolate del solito, non è (solo) colpa mia.

5 responsi:

Gisella ha detto...

Poveretta...dai che alla fine il risulato darà tantissima soddisfazione! Un abbraccio e un bacione Gisella

monique 61 ha detto...

Ricordo che quando andai in affitto, appena sposata, l'appartamento presentava i muri della cucina di un bel verde bottiglia, le camere varie tonalita', che spaziavano dal rosa all'azzurro, la sala non ricordo..Io e mio marito siamo impazziti per ricoprire tutto di bianco, compresi i termosifoni e gli infissi di legno, che erano grigi...Però che soddisfazione poi...Un consiglio..se hai del silicone da rimuovere, esiste in commmercio un prodotto specifico che in pratica lo scioglie, e poi diventa più facile toglierlo...Ciao cara, buon lavoro!!!Monica.

Ale ha detto...

:O scioglie il silicone... maneggiare con cura extrema!!!

witchblue ha detto...

Non vorrei allarmarti ma, in una tale monnezza, in certe zone dell'abitato userei persino il luminol!

Demart ha detto...

Piziuccettina, la prossima volta comprati cemento calce mattoni tubi, mattonelle infissi e sanitari. Te la costruisci tu la casa. Meglio.

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