4 ottobre 2010

Diario di tesi - Malanni, manoscritti e microfilm

Che sono stressata non serve ribadirlo ma per fortuna sono agli sgoccioli: dalla consegna della tesi in poi sarà una passeggiata. Già pregusto quell'intera giornata che trascorrerò sotto il piumone a leggere, o anche solo a dormire, per ricaricare le batterie che sto esaurendo - mi sembra di avere una spia rossa in fronte che urla pietà. Sono ridotta in condizioni così pietose che mi è bastato un colpo di freddo preso chissà dove, tra sabato e domenica della scorsa settimana, per prendermi un'infreddatura con i controca**i. Prima fu il raseghìn, quella specie di carta vetrata che ti raspa la gola ogni volta che deglutisci; poi furono i problemi idraulici ai dotti nasali; infine una tosse che mi fa sembrare una tubercolotica terminale. Mamy mi ha imbottita di medicine che per fortuna sembrano fare il loro dovere.
Come ampiamente descritto nel post precedente, domani pomeriggio è in programma LA SCADENZA: come se non bastasse colui-che-mi-crede-Wonderwoman, ci si mettono pure le biblioteche a remarmi contro. Avrei dovuto consultare almeno quattro libri, tutti presenti nella stessa biblioteca veneziana, che ovviamente di lunedì è chiusa. Mi sono accontentata di integrare i miei scritti con i due volumi che ho trovato a Vicenza, e visto che ancora non ho finito di scrivere, dovrà accontentarsi anche il prof.
A metà mattina, mi accorgo che ai miei appunti manca una particolare pagina degli Habiti antichi et moderni di Cesare Vecellio, testo del 1590 che non mi ero ancora azzardata a consultare sia per le innumerevoli citazioni pescate qua e là in bibliografia, ma soprattutto per il sacro timore di sfogliare un tomo del '500. Essendo tale pagina indispensabile, mi sono decisa a concedermi il lusso del manoscritto - ok, è un libro a stampa, ma così fa più figo :-P
Faccio la richiesta, torno in sala riservata e aspetto con ansia la bibliotecaria che mi avrebbe portato il mio tessoroo. Sento chiamare il mio nome, ma nelle mani della signora non c'è nulla. Sto per svenire, perché a Vicenza non c'è un'altra copia del testo e io non ho certo tempo di andare a zonzo a cercarlo. Per fortuna scopro che il libro è consultabile, ma su microfilm, e già inizio a sentire i primi sintomi di nausea.
Memore dell'esperienza precedente, ho cercato di concentrarmi sui margini del visore e pare che la tecnica abbia funzionato, nonostante sia stata costretta a far scorrere avanti e indietro il microfilm un paio di volte per cercare pagine che credevo di aver saltato e che invece erano effettivamente mancanti.
A casa per l'ora di pranzo, mi sono concessa un riposino e poi mi sono fiondata sul pc: ora mi sento completamente fusa, tanto che non ho ancora deciso se proseguire il lavoro dopo cena (cena? quale cena?) o riprendere domani. Sicuramente chiuderò qui questo post, perché sento che tra poco potrei iniziare a svarionare.

3 responsi:

aerie ha detto...

Povera!!!
Preparare la tesi è una sfacchinata, hai tutta la mia solidarietà.

Gisella ha detto...

Forza, forza e coraggio, vedrai che uscirai vittoriosa!!! Un abbraccio ciao Gisella

Angel ha detto...

come si dice in questi casi? in bocca al lupo (mannaro?)...se lo dicono a me, per ovvi motivi delle mie origini, muoio -.-. Un abbraccio ^^

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